Gallipoli, al via la beatificazione di Lucia Solidoro
Lucia Solidoro nacque a Gallipoli il 10 febbraio del 1910, era figlia di una sartina e di un pescatore. Catechista, terziaria francescana, cantava nel coro della Parrocchia di san Francesco d’Assisi, benefattrice.
Una ragazza come tante nel secolo scorso, una vita ordinaria, tranquilla. Fino al giorno in cui si ammalò: tisi. Malattia molto comune, purtroppo, nel Novecento.
Lucia non drammatizzò, non imprecò al destino, non pesò moralmente sulla famiglia. Accettò quel “calvario” con dignità e serenità . Come si può rilevare nei suoi pensieri, consegnati a un quadernetto.
Fino alla fine, giovanissima, come abbiamo già detto. Una malattia costellata di penitenza e di digiuni, poiché, come hanno appurato gli storici della Città Bella, Lucia usava donare il suo cibo a chi, nel rione, aveva fame.
Alla “Serva di Dio” di Gallipoli si riconoscono molti miracoli, dalla morte sino ai giorni nostri. Che certamente saranno “incartati” nella documentazione a sostegno della causa di beatificazione.
Che sta muovendo i primi passi e che è stata avviata dalla CEI di Puglia di concerto con la Diocesi di Nardò-Gallipoli.
