Ilaria Palomba: la scrittrice pugliese ci racconta il suo nuovo libro ''Restituzione''



''Restituzione ''è il titolo del nuovo libro della scrittrice pugliese Ilaria Palomba, un poemetto in sette sezioni — Alluvione, Catabasi, Ascesi, Memoria, Dissolvenza, Restituzione, Mistica — che scandiscono il percorso spirituale e psicologico di una rinascita. Dalle profondità del trauma e della perdita, la voce poetica attraversa l’ombra per tornare alla luce, passando attraverso la dissoluzione dell’identità e il recupero della propria essenza. È un viaggio mistico e terreno insieme, un rito di passaggio tra dolore e consapevolezza. 

Il nuovo libro di Ilaria Palomba vanta la prestigiosa prefazione di Gianpaolo G. Mastropasqua e la postfazione di Silvio Raffo. Esso è in qualche modo l’attraversamento lirico e simbolico del dolore e del ritrovamento di sé stessi, attraverso un percorso che ha come fine ultimo la restituzione alla propria vita originale e integra, scevra da ogni abbaglio ed errore. Sette sono le sezioni del libro: Alluvione, Catabasi, Ascesi, Memoria, Dissolvenza, Restituzione, Mistica. Ognuna di esse in qualche modo promette un viaggio poetico tra dissoluzione e rinascita.

In Restituzione non c’è una resurrezione da un corpo morto, ma una Restituzione vera e propria, del proprio io, migliorato e messo a nuovo, dopo un percorso di difficile percorribilità. È una raccolta che mescola insieme il cosmo e la carnalità, il verbo e la gestualità. Una miscellanea potente e profonda, che traccia con precisione una mappa dell’anima, attraverso la quale ritornare sé stessi.

Dove ci conduce questo tuo nuovo viaggio letterario? 

Restituzione è un libro popolato da spettri, la prima sezione, Alluvione, racconta di un paese sommerso da un maremoto, i cui fantasmi parlano come fossero vivi. La seconda sezione Catabasi, ha a che fare con le emozioni laceranti, con gli amori passionali e infelici. Ascesi è il superamento di tale discesa nelle viscere, per raggiungere l’attimo dell’estasi, questa sezione scaturisce dalla lettura de L’ombra e la grazia di Simone Weil. Memoria è la nostalgia per l’innocenza. Dissolvenza è il compito che abbiamo, per raggiungere il sacro, come voleva Robert Walser, con il suo Jacob, diventare uno zero, e sparire come esercizio spirituale. Restituzione racconta la gioia dell’esserci, in un’estate luminosissima nelle terre salentine. Mistica è  l’impersonale, in cui tutto ciò che accade accade per un preciso motivo, scaturisce da un disegno, non vi si può sfuggire. 

Che periodo è della tua vita? 

È un momento di grandi cambiamenti, credo vi sarà una pausa dalla scrittura. Sto lavorando con Mariaelena Masetti Zannini allo spettacolo su Purgatorio (AlterEgo), il mio ultimo romanzo, lo spettacolo coinvolgerà anche Scisma e Restituzione, giacché si tratta di una trilogia. 

Raccontaci dello spettacolo che porterai in scena. 

Sarà uno spettacolo di Teatro-Verità, in cui è previsto un momento di confronto con il pubblico sul tema del dolore e della fuga dal mondo. Posso dire sia un periodo bello per le collaborazioni artistiche, ma non ancora un bel periodo per la mia vita. Sperimentare la non accettazione della meschinità e, perciò, l’estrema solitudine, è un destino al quale non mi sottraggo, ma ne soffro. La scorsa estate ne ho avuto un esempio - uno schiaffo - plateale. La lotta contro ogni forma di violenza sessuale mi ha portato a rispolverare un vissuto che avrei preferito sommerso, sopratutto, ho compreso che gli esseri umani non hanno pietà. Talvolta mi sento aliena tra loro, esisto solo per testimoniarne il comportamento, l’assurdità. L’estraneità che sento si traduce in una stasi emotiva. Sì, la letteratura è stata un ritiro. La vita mi ha sempre spaventato, dai miei dodici anni in poi, vedevo solo violenza e potere. 

E' cambiato qualcosa? 

Oggi vedo esattamente le stesse cose, nulla è cambiato, neanche il desiderio di vivere, no, non ho mai fatto pace con la violenza insita nella vita, o con i compromessi mefistofelici per il potere. Resto in disparte, un passo indietro, nel silenzio, nell’ombra. Riesco a risolvere tutto nella distanza, nel virtuale, nella vicinanza sperimento l’assenza. Penso al legame fortissimo che ho avuto con Gabriele Galloni, ed è diventato ancora più forte dopo la sua morte. Paradossale. Siamo diventati più fratelli quando non era più fisicamente qui. Alla fine mi sta davvero accadendo questo, che i vivi non m’importino allo stesso modo dei non vivi. Quasi che gli spiriti, senza corpo, abbiano compreso qualcosa in più, abbiano qualcosa da insegnarci in più. Il desiderio, la lotta per la sopravvivenza, per un piccolo podio, tutto questo mi annoia, non m’importa, non mi coinvolge, anche se so quanto sia necessario lottare per vivere, abito ancora una dimensione intermedia, di soglia. L’oblio, la negazione del valore di un essere umano se non si sottomette a determinati dettami m’intristiscono, la sostituzione dell’anelito alla bellezza con il dibattito sul nulla, di cui è pervaso il presente, mi repellono. È molto divertente dica tutto ciò senza alcuna protezione. 

Il libro vanta la prestigiosa prefazione di Gianpaolo G. Mastropasqua e la prestigiosa postfazione di Silvio Raffo. Come sono nate queste collaborazioni? 

Conosco Gian Paolo sin dall’adolescenza, mi ha insegnato molto. D’altronde ha avuto la saggezza di costruire una vita professionale reale, di non coincidere - errore che invece io ho commesso - soltanto con la scrittura, e credo ciò abbia potenziato la sua voce, la sua poesia. Silvio Raffo è un poeta, traduttore, professore e studioso a cui sono molto legata, anche perché ha avuto il coraggio di antologizzare le poche voci liriche contemporanee, con Il verso è tutto (Croce). L’estasi insicura (Interno Libri) è un libro che ho amato molto, tanto quanto i suoi romanzi. Trovo sia un esteta, un lirico, e un eretico. Perciò, andiamo d’accordo. Il suo lavoro su Emily Dickinson, dalle traduzioni, alla biografia che le ha dedicato, sino allo spettacolo teatrale su questa poetessa assoluta, è molto bello.

Se dovessi sintetizzare Restituzione in una sola immagine, quale sarebbe?

Il mare del litorale adriatico del Salento all’alba.


Ilaria Palomba è una scrittrice e poetessa. Ha pubblicato romanzi e raccolte poetiche per Gaffi, Giulio Perrone Editore, Ensemble e altri editori indipendenti. Autrice di testi intensi e visionari, la sua scrittura coniuga introspezione psicologica, tensione filosofica e misticismo poetico. Con Restituzione inaugura una nuova stagione della sua voce, fondata sulla rinascita attraverso la parola.