Inaugurata a Palazzo delle Arti Beltrani la mostra “Optimis Omnia”: «L’arte resta il luogo dove tutto è possibile»
A Trani la collettiva curata da Dario Agrimi riunisce ventidue artisti pugliesi in un percorso che esplora dedizione, rischio e identità creativa come atlante corale della contemporaneità
È stata presentata venerdì 5 dicembre al Palazzo delle Arti Beltrani di Trani la mostra “Optimis Omnia”, prima curatela di Dario Agrimi, artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma. L’anteprima, alla presenza della stampa e della maggior parte degli artisti coinvolti, è stata introdotta dal direttore del Palazzo, Niki Battaglia, dall’assessore alle Culture della Città di Trani Lucia de Mari e dallo stesso Agrimi, che ha illustrato la visione e la costruzione del progetto.
Durante il prologo introduttivo, l’assessore ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa all’interno del programma cittadino: «Optimis Omnia rappresenta uno degli eventi di punta del Natale tranese e regionale, un appuntamento che valorizza il talento pugliese e rafforza il ruolo di Palazzo Beltrani come luogo vivo di cultura e contemporaneità».
La serata del 5 dicembre ha segnato anche l’avvio ufficiale del cartellone Le Vie del Natale 2025, promosso da Delle Arti Odv ETS, con lo spettacolo “Un Canto di Natale” interpretato da uno straordinario Luca Mauceri, con video proiezioni e luci di Francesco Valle, liberamente ispirato alla celebre novella A Christmas Carol di Charles Dickens.
La mostra ha aperto al pubblico sabato 6 dicembre 2025, inaugurando un percorso visitabile fino al 31 gennaio 2026. Inserita nel cartellone de “Le Vie del Natale 2025”, a cura di Delle Arti Odv Ets, in collaborazione con l'ass. socio-culturale Abracadabra di Trani e Florestano Edizioni, gode del patrocinio gratuito della “Rete Musei di Puglia” e del sostegno della Città di Trani, Optimis Omnia si configura come un progetto che supera la semplice collettiva, costruendo un paesaggio di visioni, tensioni e rimandi che restituisce la complessità della scena artistica pugliese contemporanea.
«Questa esposizione – ha dichiarato Agrimi – rappresenta la mia prima esperienza nell’ideazione e organizzazione di un progetto collettivo che ha visto la selezione di ventidue artisti, tutti rigorosamente pugliesi. L’idea è che questa mostra miri ad esprimere il meglio di tutto».
Il cuore concettuale della mostra affonda nelle riflessioni che Agrimi sviluppa nel catalogo, dove sottolinea come la creazione artistica nasca spesso in una dimensione intima e solitaria: «L’arte nasce nella solitudine, tra sacrifici e dedizione, ma diventa del mondo: ogni opera è un atto di coraggio che il suo creatore espone al giudizio del pubblico e insieme celebra l’infinita possibilità della creatività».
Il percorso espositivo si articola tra pittura, scultura, fotografia e installazioni, componendo un mosaico di linguaggi che restituisce la vitalità della Puglia contemporanea. Gli artisti sono presentati nel catalogo in ordine alfabetico, a sottolineare l’uguaglianza delle voci, mentre l’allestimento segue una logica autonoma, costruita da Agrimi come un attraversamento di contrasti, dialoghi e risonanze inattese.
In mostra troviamo la fotografia sospesa tra astrazione e figurazione di Giovanni Albore (Deadline, 2022) e la pittura stratificata di Pietro Capogrosso (Cometa, 2023). David Cesaria ribalta la tradizione delle luminarie pugliesi in chiave pop con Disturbo (2025), mentre Pierluca Cetera costruisce un microcosmo di icone sacre e profane su carta abrasiva in Plateau (2025).
La materia diventa narrazione nelle opere di Giuseppe Ciracì (Tra le mani custodiva le stelle, 2021) e nella terracotta aromatica di Paolo De Santoli (ErmaBiFrontE, 2025). Vincenzo De Sario riassembla oggetti in The Wall (2025), mentre Pietro De Scisciolo intreccia pietra di Trani, ferro e olio bruciato in In-Croce (2024), evocando tensione e sacrificio.
La ceramica smaltata di Silvana Di Blasi (Follia, 2021) esplora fragilità intime, mentre Francesco Rocco Ferruccio (Dittico delle solitudini, 2025) indaga la solitudine come condizione esistenziale. Fabrizio Fontana (Ancestrale, 2023) trasforma giocattoli e feticci in un teatro ironico, e Nicola Genco (Handle with care / Landscapes, 2025) porta la scultura verso forme organiche e poetiche.
La sagoma in alluminio Madre di Gods in Love (Alessandro Suzzi) introduce un dialogo tra street art e pittura, mentre Iginio Iurilli lavora legno e bambù in una poesia plastica. Nunzio Lobasso (Deviazione cromatica 13, 2025) esplora la pittura come introspezione, e Cristina Mangini (Freccette, 2021) indaga la serialità come tempo perpetuo.
La pietra di Trani torna protagonista con Mauro Antonio Mezzina (Origini, 2023), mentre Massimo Nardi (Mutamenti con ponte, 2006) unisce materiali di recupero e pittura. Irene Petrafesa (L’ombra del giorno, 2025) lavora su memorie sedimentate e Margherita Ragno concentra la sua ricerca sul corpo femminile, liberato da stereotipi.
Infine troviamo il dittico visionario di Carlo Michele Schirinzi (Sindoni di femmine d’angelo in caduta, 2025) e la scultura in acido polilattico di Federica Claudia Soldani (Death, 2022), che indaga fragilità e resilienza.
È solo dopo aver attraversato questo paesaggio di forme e tensioni che risuona pienamente l’altra riflessione di Agrimi, posta nel catalogo come dichiarazione d’intenti: «L’arte è un morbo strano che costringe alla solitudine, al sacrificio e alla dedizione: nasce in un momento intimo e incondivisibile, poi si espone al mondo, tra apprezzamento e ludibrio. Ogni opera porta con sé il DNA del suo creatore — competenze, ostacoli, lacrime e sudore — perché chi è affetto da questo amore imperituro non può sfuggire a se stesso. L’arte resta il luogo dove tutto è possibile».
Le sale del Palazzo delle Arti Beltrani, già custodi della Pinacoteca “Ivo Scaringi”, diventano così un luogo di attraversamento: non solo contenitore, ma spazio di relazione, dove le opere generano nuove prospettive e un racconto corale della creatività pugliese contemporanea.
La mostra è visitabile fino al 31 gennaio 2026, dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso ore 17:00). I biglietti (intero 5 euro, ridotto 3 euro) sono disponibili presso il Botteghino di Palazzo Beltrani in via Beltrani 51 a Trani. Con lo stesso biglietto è possibile accedere anche alle collezioni permanenti della Pinacoteca “Ivo Scaringi”. In occasione della festa dell’Immacolata, 8 dicembre, il Palazzo resterà aperto in via straordinaria anche il lunedì con orario continuato dalle ore 10:00 alle ore 18:00 (ultimo ingresso ore 17:00).
.jpg)
