La Leggenda degli Scogli Dannati di Leuca
MARIO CONTINO* - Tra i flutti che si infrangono contro la punta estrema della Puglia, gli Scogli Dannati di Leuca custodiscono una leggenda che da secoli alimenta l’immaginazione popolare dei salentini. Secondo il folklore pugliese, tra i più ricchi d’Italia, questi scogli non sono semplici rocce affioranti dal mare, ma silenti testimoni di un destino crudele consumatosi in tempi remoti.
La storia affonda le radici nel mito del Vello d’oro. Giasone e gli Argonauti, guidati dalla potente Medea, figlia del re della Colchide e maestra nelle arti occulte, compirono l’impresa di conquistare il trofeo. Medea, innamorata perdutamente di Giasone, lo sposò e gli diede due figli. Ma il tempo mutò i sentimenti: Giasone si legò a Glauce, figlia del re di Corinto, abbandonando la maga e la sua famiglia.
Tradimento e dolore si fusero in un’unica ossessione. Medea rapì i bambini e salpò su una galea, inseguita da Giasone che, avvertito dagli dèi, tentò invano di fermarla. La leggenda racconta che la maga, accecata dalla vendetta, uccise i figli e li gettò tra le onde. Non appena i corpi toccarono l’acqua, si pietrificarono, trasformandosi negli scogli che ancora oggi emergono presso Punta Ristola, tra le acque di Santa Maria di Leuca.
I pescatori narrano che, nelle notti di tempesta, dai massi si levino gemiti e ombre convulse, come se la maledizione di Medea continuasse a vibrare nel mare. Alcuni sostengono di aver visto figure indistinte muoversi tra le onde… probabilmente semplice suggestione. O forse no?
Va precisato che non esistono prove storiche o archeologiche a sostegno di questa vicenda: si tratta di un mito, nato dalla fantasia popolare e tramandato di voce in voce, come accade per molte leggende del Salento.
A conferma di quanto il folklore sappia plasmare l’identità dei luoghi, esistono altre storie che non hanno alcun fondamento storico. Tra queste, la leggenda di Leucà sia, la sirena che avrebbe trasformato in pietra i promontori di Punta Meliso e Punta Ristola. In realtà , questa narrazione è una creazione letteraria moderna, attribuita allo scrittore e poeta Carlo Stasi, che la rese celebre negli anni ’90.
Allo stesso modo, la leggenda degli Scogli Dannati di Leuca va interpretata come frutto dell’immaginazione popolare: un racconto nato, con ogni probabilità , per dare risalto e riconoscibilità a quelle aguzze rocce che rappresentavano un pericolo concreto per i pescatori. Solo in seguito, questa narrazione si è trasformata in leggenda, assumendo i toni del mito e del mistero.
* Lo scrittore del mistero
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