Lecce, firmata una convenzione per il riordino degli archivi giudiziari con il coinvolgimento dei detenuti


LECCE – È stata firmata il 17 dicembre 2025 una convenzione triennale, rinnovabile, tra il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e la Basilicata –, gli Uffici giudiziari di Lecce e il Comune di Lecce, finalizzata alla realizzazione del progetto denominato “Riordino Archivi e Movimentazione Fascicoli”.

L’accordo coinvolge la Corte di Appello di Lecce, la Procura Generale della Repubblica, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale di Lecce e la Procura della Repubblica, e prevede l’impiego di detenuti della Casa Circondariale di Lecce in attività di pubblica utilità con finalità rieducative e di recupero sociale.

I detenuti, selezionati dall’Amministrazione Penitenziaria, saranno impegnati a titolo gratuito nella sistemazione degli archivi e nella movimentazione dei fascicoli degli Uffici giudiziari leccesi. Le attività si inseriscono in un percorso di responsabilizzazione e reinserimento sociale, offrendo ai partecipanti un’esperienza concreta di lavoro utile alla collettività.

Gli Uffici giudiziari e il Comune di Lecce garantiranno, anche attraverso agenzie formative appositamente organizzate e sostenute, una formazione di base ai soggetti coinvolti nel progetto. In particolare, il percorso formativo riguarderà la gestione dei fascicoli e della documentazione, oltre agli aspetti legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’iniziativa si colloca nel solco del principio costituzionale sancito dall’articolo 27, comma 3, della Costituzione, secondo cui la pena deve tendere alla rieducazione del condannato. Il lavoro di pubblica utilità rappresenta, infatti, uno strumento fondamentale di recupero e reinserimento sociale dei detenuti, come previsto anche dalla legge n. 354 del 1975 sull’ordinamento penitenziario.

Con questo progetto, le istituzioni coinvolte puntano a coniugare l’efficienza degli uffici giudiziari con un modello di giustizia attenta alla funzione rieducativa della pena e al valore sociale del lavoro.