Putignano, al via le Propaggini: tra sacro e profano apre il Carnevale n. 632


PUTIGNANO – Il Carnevale di Putignano ha ufficialmente preso il via il 26 dicembre con le tradizionali Propaggini, la manifestazione popolare che unisce sacro e profano, celebrata in occasione del giorno di Santo Stefano, patrono della città. La giornata si è aperta con la processione dell’immagine e delle reliquie del santo e il passaggio del cero dal Presidente della Fondazione Carnevale Danilo Daresta al Comitato Festa Patronale, simbolico gesto di “perdono” anticipando le future sovversioni carnascialesche.

Nel pomeriggio e in serata, via Roma – nei pressi dell’ex tribunale – si è trasformata in un palcoscenico a cielo aperto per oltre cinque ore di spettacolo. Nove gruppi in gara hanno animato la serata con battute e canzoni in dialetto, le cosiddette “scrialate”, prendendo di mira politici locali, tra cui il sindaco Michele Vinella, e narrando i principali eventi dell’anno, dalla politica cittadina ai nodi della cronaca regionale e nazionale. Il pubblico ha partecipato attivamente, esprimendo approvazione o dissenso con strumenti e oggetti tipici del Carnevale.

Le Propaggini di quest’anno hanno affrontato temi attuali e delicati, come i conflitti internazionali, la sanità regionale, i femminicidi e la libertà di espressione, attraverso la satira popolare in vernacolo, nel segno del “Paradosso”, tema guida della 632ª edizione. Il mix di ironia e riflessione ha trasformato la piazza in uno spazio di denuncia e partecipazione collettiva.

La giuria, composta da 16 membri – sei esperti di cultura, spettacolo e teatro e dieci cittadini estratti a sorte dalle liste dell’Anagrafe comunale – ha valutato satira, uso del dialetto, qualità dei testi, musicalità e impatto scenico.

I vincitori della competizione sono:

  1. I Cap’turt du Fralliòn
  2. I Zannìer
  3. A’ Cumbagneje d’i Uagnòn

Con le Propaggini, Putignano rinnova la sua tradizione più antica, aprendo il calendario della 632ª edizione del Carnevale e confermando la capacità di rivolgersi al presente, coinvolgere la comunità e interrogare il potere attraverso la festa. L’edizione 2026 proseguirà così tra spettacoli, satira e partecipazione popolare, guidata dal filo conduttore del Paradosso.