Policlinico Bari, SURPASS-CVOT: tirzepatide sicura per il cuore e altamente efficace sul diabete di tipo 2
BARI - Il Prof. Francesco Giorgino, Ordinario di Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Direttore dell’UO Endocrinologia del Policlinico di Bari e Presidente della Società Europea per lo Studio del Diabete (EASD), ha coordinato a livello nazionale lo studio SURPASS-CVOT, recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine, la rivista scientifica più prestigiosa al mondo.
Lo studio, condotto in 640 centri di 30 Paesi su 13.165 pazienti con diabete di tipo 2, età media 64 anni, HbA1c compresa tra 7 e 10,5%, BMI pari o superiore a 25 e malattia cardiovascolare aterosclerotica documentata, ha confrontato l’agonista duale dei recettori GIP e GLP-1 tirzepatide con dulaglutide, già noto per la riduzione del rischio cardiovascolare.
SURPASS-CVOT aveva l’obiettivo di valutare la sicurezza cardiovascolare di tirzepatide, verificando se i benefici metabolici del farmaco si traducessero anche in protezione cardiaca. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere iniezioni settimanali di tirzepatide, con dose regolata fino a 15 mg, oppure dulaglutide a 1,5 mg, con un follow-up mediano di quattro anni.
I risultati hanno mostrato che il 12,2% dei pazienti trattati con tirzepatide ha sperimentato un evento cardiovascolare maggiore rispetto al 13,1% del gruppo dulaglutide, soddisfacendo pienamente il criterio di non inferiorità. La mortalità per cause cardiovascolari è stata del 5,6% nel gruppo tirzepatide contro il 6,2% nel gruppo dulaglutide, mentre l’incidenza di infarto miocardico è stata rispettivamente del 4,7% e del 5,4% e quella di ictus del 3,5% contro il 3,8%.
Oltre alla sicurezza cardiovascolare, tirzepatide ha mostrato benefici metabolici superiori rispetto a dulaglutide. I pazienti trattati hanno registrato una riduzione media dell’HbA1c di 1,66 punti percentuali contro 0,88 punti nel gruppo dulaglutide e una perdita di peso del 11,6% rispetto al 4,8%. La pressione arteriosa sistolica è diminuita di 6,2 mmHg contro 4,1 mmHg, mentre i trigliceridi sono stati ridotti del 24,2% rispetto al 10,2% registrato nel gruppo di confronto. Dati secondari esplorativi hanno anche suggerito una possibile riduzione della mortalità totale e della mortalità non cardiovascolare.
Dal punto di vista della sicurezza, tirzepatide ha mostrato un profilo sostanzialmente sovrapponibile a quello di dulaglutide. Gli eventi gastrointestinali sono stati più frequenti, come previsto, mentre non si sono osservate differenze clinicamente rilevanti per eventi gravi, ipoglicemia severa o pancreatite.
Il Prof. Giorgino commenta: "SURPASS-CVOT fornisce evidenze robuste sul profilo cardiovascolare di tirzepatide in persone con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare aterosclerotica. I benefici osservati su controllo glicemico, peso corporeo, funzione renale e altri fattori metabolici rafforzano il potenziale di un approccio integrato alla prevenzione delle complicanze cardiovascolari nel diabete."
Lo studio conferma che tirzepatide può essere considerata una terapia efficace e sicura anche nei pazienti con alto rischio cardiovascolare, combinando benefici metabolici senza compromettere la protezione del cuore. SURPASS-CVOT rappresenta un importante passo avanti nella gestione del diabete di tipo 2, suggerendo che le terapie incretiniche possano offrire vantaggi sistemici oltre alla protezione cardiovascolare.
