Libri: Dizionario del dialetto di San Marco in Lamis

di Vittorio Polito. Il noto storico, poeta e scrittore barese Armando Perotti (1865-1924), sosteneva che «Chi predica la prossima sparizione dei dialetti, invocando il giorno felice in cui tutti gli italiani parleranno, come insegna la Crusca - Accademia sorta a Firenze nel 1583 con lo scopo di vigilare sul buon uso della lingua italiana - è un illuso, per non dir peggio, chi crede alle generalizzazioni e non sa che la forza della vita sta nella individualizzazione». La conferma che Perotti aveva ragione è data dalla pubblicazione di nuovi libri, grammatiche e dizionari che vedono la luce costantemente, a testimonianza dell’importanza del dialetto, nostra prima lingua, che ci contraddistingue come un’etichetta, che indica le nostre radici, insomma la nostra carta d’identità.
Il dialetto è un patrimonio da non disperdere in quanto strumento di comunicazione, di cultura, di esaltazione della parola, quindi da insegnare ai giovani per tramandarlo ai posteri. Il dialetto è anche una forma di linguaggio verbale più immediata e nello stesso tempo più sofisticata, in quanto riesce ad imprimere quel tanto di drammatizzazione al nostro parlare, funzionando l’espressione dialettale come efficace rafforzamento del nostro eloquio.
Oggi i dialetti si sono italianizzati e tendono a tralasciare gli antichi termini per cui è del tutto inutile accanirsi a ricercare e riportare in auge vocaboli arcaici non più in uso e difficili da comprendere.
Una delle più recenti pubblicazioni, almeno per quanto riguarda la nostra Regione, è il “Dizionario del dialetto di San Marco in Lamis” di Grazia e Michele Galante (Levante Editori, pagg.1136 + 32 fuori testo - € 50). Una poderosa opera che si avvale della prefazione di Tullio De Mauro e della postfazione di Joseph Tusiani.
Si tratta di un dizionario di ventimila lemmi che gli autori propongono ai lettori, ai cultori ed agli studiosi del dialetto, definito dal Commissario Prefettizio del Comune di San Marco in Lamis, Sergio Mazzia, «…una vera e propria festa del linguaggio. Un’opera ricca che fa onore a chi ha avuto il coraggio di intraprenderla ed alla città in cui gli autori sono nati ed hanno operato».
L’autorevole Tullio Mauro, che firma la prefazione, sostiene che «C’è una falsa lettura della realtà linguistica italiana (e non solo) dettata da un’idea altrettanto falsa: che la nostra mente linguistica sia come un secchio o uno sciacquone in cui, se si versa una lingua, forzatamente deve uscirne quella che c’era prima. Non è così. Oggi meglio di ieri ci rendiamo conto di quanto ogni comunità umana sia naturalmente intrisa di plurilinguismo, di coesistenza, anche nelle singole persone, di capacità idiomatiche diverse».
«Questo dizionario – sostiene ancora De Mauro – ha il merito di offrirsi non solo a una consultazione puntuale, ma di invitarci anche a una lettura distesa e continua, gustosa ed affascinante, in cui risuonano nette, precise, documentate, l’eco del passato e le voci del presente».
Joseph Tusiani, figura di rilievo nel campo della letteratura italo-americana, emigrato da San Marco in Lamis, che firma la postfazione, esprime un inno di lode e di gratitudine poiché, sostiene che «…questo Dizionario è il libro che spiega me a me stesso».
Questi i numeri dell’imponente Dizionario: 20.000 lemmi dialetto-italiano, 1.500 proverbi e filastrocche, 2.600 sinonimi e contrari, 500 citazioni di autori dialettofoni, 10.000 lemmi italiano-dialetto, 60 tavole di nomenclatura comprendenti oltre 8.000 termini, indicazioni grammaticali (pronuncia, categoria grammaticale di ogni lemma, plurali e femminili irregolari, flessioni verbali irregolari), 55 foto a colori e 24 in bianco e nero, 46 disegni. Il dizionario si completa anche con una sorta di Repertorio-guida italiano-sammarchese per un’agevole ricerca dei lemmi e di una corposa bibliografia.
Bisogna dare atto a Grazia e Michele Galante autori di vari testi di cultura popolare, cucina tradizionale, saggistica e ricerca storica, per la realizzazione di così importante opera che i sammarchesi potranno consultare per riscoprire l’eco del passato e le voci del presente.
Un merito va anche alla Levante Editori di Bari, che dedica molto spazio alle pubblicazioni nei vari dialetti della nostra bella Puglia.
Hanno contribuito alla realizzazione dell’opera: l’Amministrazione Comunale di San Marco in Lamis, Amedeo Gioiellieri, Matteo Confitto & Figli, Confservice, Studio commerciale di Michele Longo e Studio commerciale Puglia-Leggieri & associati.

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