Libri: L’incapacità invalicabile della parola


di Vittorio Polito. Dorella Cianci, giovane laureata in Lettere classiche e filologia, letteratura e storia dell’antichità, ha pubblicato il tascabile di poesie «L’incapacità invalicabile della parola» (Aracne Editrice - Roma, pag. 123, € 9). Copertina di Giuseppe Dalessandro, “Il Mimo”.
Una raccolta di poesie divisa in quattro sezioni per la molteplicità e l’eterogeneità dei temi: ‘Pensieri Mediterranei’, un omaggio ad una narrativa spesso di nicchia, coperta da superfici più roboanti; ‘Filologia d’apparenze’, pone l’accento su tentati smascheramenti d’apparenze, su una certa falsa libertà nascosta dietro la circolazione di testi antichi e moderni; ‘Versi mimati’, la sezione più cara ed intima all’autrice, attraverso la quale prova a dare forma a sensazioni di provincia, a quelle che si nascono dietro viaggi, affidandosi al muto gesto del mimo come antidoto contro l’inefficacia del dire e il contrasto di una parola ineffabile. L’ultima sezione ‘Miti senza mito’, prova a togliere un po’ di elasticità alle mitologie classiche e dei nostri giorni, immaginando una Medea sulla scena andalusa. L’ultima poesia di questa sezione è dedicata al non senso “informato” di Facebook, tanto per stare al passo con i tempi.
In sostanza il libro raccoglie versi scritti negli ultimi sei anni e filtrati attraverso la lente di autori come Grossman, Magrelli, Matvejević, Montale, Magris, Nigro, Pessoa. La raccolta contempla i miti ormai “sporchi”: dalla Parola all’Eterna Giovinezza, al Mediterraneo “pseudo accogliente”, all’Amore Ineffabile, dall’Illusione di un’Antica Filologia Democratica ai Provincialismi Metropolitani. Insomma l’incapacità della parola, che diventa sempre più ‘slang’ e dai toni alla Facebook, è sintomo di linguaggi tanto più comunicativi quanto impenetrabili.
Il poeta inglese Wystan Hugh Auden (1907-1973), sosteneva che «La poesia può fare cento e una cosa, rallegrare, rattristare, turbare, divertire, istruire – può esprimere ogni possibile sfumatura di sentimento e descrivere ogni immaginabile tipo di evento…».
La poesia di Dorella Cianci, ritengo, che sotto certi aspetti abbia raggiunto l’obiettivo. Non si può che complimentarsi con la giovane poetessa ed augurarle ogni ulteriore successo.

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