“Ora tempi brevi per la riduzione a 50 dei consiglieri regionali”
BARI. “Auspichiamo che dall’incontro di mercoledì scaturiscano tempi ragionevoli per l’adeguamento del numero dei consiglieri regionali a quanto stabilito dalla normativa nazionale, senza troppi mugugni e opposizioni i sorta. Perdere ulteriore tempo, stavolta, non avrebbe giustificazioni”.
Il Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna ha convocato per il prossimo mercoledì una riunione con i capigruppo per discutere tempistica e iter per la riduzione del numero di consiglieri regionali a 50 (e a 10 i componenti della Giunta, con un massimo di due assessori esterni), così come previsto dalla legge 148 del 2011. Un’accelerata che Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia considera “un atto più che dovuto nei confronti dei cittadini pugliesi che in nome del salvataggio dell’economia nazionale e locale stanno sostenendo sforzi immani, al limite dell’umana sopportazione. Del resto, la UIL è stata tra i precursori della svolta determinata dalla legge 148”.
“Chiedere ai lavoratori e ai pensionati – chiarisce Pugliese – già tartassati tagli, riduzioni e revisioni di spesa puntualmente al ribasso, quando non addirittura minacciati dallo spettro del licenziamento, di stringere la cinghia, quando il massimo organismo politico nazionale spende cifre astronomiche per la propria sopravvivenza, è eticamente inconcepibile”.
Ma la questione non è solo etica. “Va da sé – spiega il Segretario Generale della UIL regionale - che il risparmio, in termini prettamente economici, sarebbe considerevole. Basti pensare al costo delle macchine amministrative che muovono un assessorato o che gravitano attorno ai singoli consiglieri… Senza dimenticare l’universo delle aziende partecipate, ben 20, il cui funzionamento meriterebbe un monitoraggio ed una revisione di egual portata. Con i tempi che corrono, avere a disposizione qualche risorsa extra da destinare, magari, a settori bistrattati quali la sanità, il lavoro o lo stato sociale più in generale, sarebbe più che opportuno”.
Pugliese scende nel dettaglio. “Considerato che il costo medio procapite dei 70, attuali consiglieri, è di 230 mila euro lordi all’anno, ulteriori 10 consiglieri in meno, oltre al taglio di altrettanti già deciso, significherebbe un risparmio di 2,3 milioni all'anno, 12 milioni circa sull’intera legislatura. Ai fini del contenimento della spesa pubblica, la riduzione a 50 dei Consiglieri Regionali e a 10 degli Assessori in Giunta comporterebbe un risparmio complessivo, rispetto ad oggi, di 34 milioni di euro (che potrebbero diventare 36 in caso di rinuncia agli Assessori esterni) nell’arco dell’intera legislatura. Tutti fondi che potrebbero essere utilizzati, ad esempio, per allentare la morsa fiscale sulle aziende, per debellare l’addizionale Irpef o sulle benzine”.
La riduzione dei consiglieri, però, deve rappresentare solo un primo cambio verso una “nuova era della politica, chiamata a fare un passo in avanti verso la gente comune, scendendo dal piedistallo dei privilegi su cui si è abituata a vivere. Non è infatti concepibile – conclude Pugliese – che sia tollerato un sistema pensionistico per il quale, ogni mese, la Regione spende più in vitalizi per ex consiglieri che in stipendi per gli attuali. E’ giunta l’ora di equiparare età e modalità pensionistiche della classe politica a quelle di un normale lavoratore”.
Il Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna ha convocato per il prossimo mercoledì una riunione con i capigruppo per discutere tempistica e iter per la riduzione del numero di consiglieri regionali a 50 (e a 10 i componenti della Giunta, con un massimo di due assessori esterni), così come previsto dalla legge 148 del 2011. Un’accelerata che Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia considera “un atto più che dovuto nei confronti dei cittadini pugliesi che in nome del salvataggio dell’economia nazionale e locale stanno sostenendo sforzi immani, al limite dell’umana sopportazione. Del resto, la UIL è stata tra i precursori della svolta determinata dalla legge 148”.
“Chiedere ai lavoratori e ai pensionati – chiarisce Pugliese – già tartassati tagli, riduzioni e revisioni di spesa puntualmente al ribasso, quando non addirittura minacciati dallo spettro del licenziamento, di stringere la cinghia, quando il massimo organismo politico nazionale spende cifre astronomiche per la propria sopravvivenza, è eticamente inconcepibile”.
Ma la questione non è solo etica. “Va da sé – spiega il Segretario Generale della UIL regionale - che il risparmio, in termini prettamente economici, sarebbe considerevole. Basti pensare al costo delle macchine amministrative che muovono un assessorato o che gravitano attorno ai singoli consiglieri… Senza dimenticare l’universo delle aziende partecipate, ben 20, il cui funzionamento meriterebbe un monitoraggio ed una revisione di egual portata. Con i tempi che corrono, avere a disposizione qualche risorsa extra da destinare, magari, a settori bistrattati quali la sanità, il lavoro o lo stato sociale più in generale, sarebbe più che opportuno”.
Pugliese scende nel dettaglio. “Considerato che il costo medio procapite dei 70, attuali consiglieri, è di 230 mila euro lordi all’anno, ulteriori 10 consiglieri in meno, oltre al taglio di altrettanti già deciso, significherebbe un risparmio di 2,3 milioni all'anno, 12 milioni circa sull’intera legislatura. Ai fini del contenimento della spesa pubblica, la riduzione a 50 dei Consiglieri Regionali e a 10 degli Assessori in Giunta comporterebbe un risparmio complessivo, rispetto ad oggi, di 34 milioni di euro (che potrebbero diventare 36 in caso di rinuncia agli Assessori esterni) nell’arco dell’intera legislatura. Tutti fondi che potrebbero essere utilizzati, ad esempio, per allentare la morsa fiscale sulle aziende, per debellare l’addizionale Irpef o sulle benzine”.
La riduzione dei consiglieri, però, deve rappresentare solo un primo cambio verso una “nuova era della politica, chiamata a fare un passo in avanti verso la gente comune, scendendo dal piedistallo dei privilegi su cui si è abituata a vivere. Non è infatti concepibile – conclude Pugliese – che sia tollerato un sistema pensionistico per il quale, ogni mese, la Regione spende più in vitalizi per ex consiglieri che in stipendi per gli attuali. E’ giunta l’ora di equiparare età e modalità pensionistiche della classe politica a quelle di un normale lavoratore”.
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Politica locale