Criminalità e vertici sulla sicurezza

di Vittorio Polito - A cosa servono i vertici sulla sicurezza, questa volta con la presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio e ministro dell’Interno? Secondo me proprio a nulla, dal momento che tutto continuerà come prima: i fatti delittuosi solitamente continuano a compiersi «regolarmente». Ormai, alla luce dei fatti delittuosi che si verificano nella nostra città e nella provincia, si ha l’impressione che la malavita, sotto certi aspetti, ha la meglio sulle forze dell’ordine, forse anche in virtù delle leggi e delle disposizioni dei codici penale di procedura penale che sono fin troppo garantisti, motivi per cui i delitti sono sempre più efferati.

Dai vertici solitamente vengono fuori richieste di collaborazione dei cittadini, degli operatori economici, delle associazioni di categoria, collaborazione che non sempre viene data per la scarsa protezione che si dà al cittadino ed anche perché molte volte le segnalazioni, fatte dai cittadini o attraverso gli organi di stampa non sono tenute nella debita considerazione.

In riferimento al vertice, il presidente della Regione ha fatto alcune considerazioni, anche in riferimento al contrabbando di sigarette. Vendola forse non sa che il contrabbando di sigarette sta ritornando pian piano alla grande. In Via Sparano (zona piazza Umberto), ad esempio, moltissimi extracomunitari che stazionano in quel tratto che separa i due giardini, diventata ormai una zona a rischio, si vendono regolarmente sigarette di contrabbando e nonostante la presenza continua di una pattuglia di polizia municipale l’attività prosegue regolarmente.

Pertanto i «vertici» sulla sicurezza che puntualmente seguono eventi delittuosi,  servono solo a dare un contentino ai cittadini, ma concretamente servono a ben poco. Sarebbero auspicabili provvedimenti repressivi esemplari e duraturi e severe disposizioni legislative, proprio come si è fatto per il contrabbando di sigarette. Insomma una seria volontà per dare una svolta alla lotta alla criminalità.