Da Giacoppo a Jacobs e… First lady


LIVALCA
- Da Gesso, una piccola frazione di Messina di circa 500 abitanti, nel 1900 partì Domenico Giacoppo verso Napoli, dove si sarebbe imbarcato con la famiglia alla volta di Ellis Island. Nella baia di New York si trova questo isolotto artificiale, alla foce del fiume Hudson, che è stato testimone tra il 1876 e il 1915 della ‘grande emigrazione’ italiana verso un futuro meno incerto.

Domenico Giacoppo aveva un anno e con la madre e i fratelli andava a raggiungere il padre Placido che si era stabilito in Pennsylvania. Come prassi quel Giacoppo diventò Jacobs.

In verità Jill Tracy Jacobs, la 46enne first lady degli Stati Uniti d’America, è nata il 3 giugno 1951 ad Hammonton nel New Jersey, ma è cresciuta a Philadelphia, la più grande città della Pennsylvania…e di Gesso poco conosce, non essendo mai venuta in Sicilia.

Appena iscritta all’Università sposa un giocatore di football americano, Bill Stevenson, da cui divorzia 4 anni dopo, poco prima di laurearsi.

Spirito libero - nel suo passato un lavoro come cameriera nei locali della Jersey Shore, tipico nome con cui viene identificata la parte geografica della costa atlantica del New Jersey, e un consenso alla chiesa presbiteriana - la first lady, oltre la laurea, ha conseguito due master e un dottorato in pedagogia, abbastanza recente nel 2007, presso l’Università del Delaware.

Il suo matrimonio con Joe Biden appare alquanto ‘combinato’, dal momento che è stato il fratello del presidente ad organizzare il primo incontro fra i due con lo scopo dichiarato di una possibile, eventuale unione.

Detto in silenzio il presidente Biden, di umile famiglia cattolica con origini irlandesi (…il sogno americano!), per dirla alla Totò porta un poco ‘iella’. Dignitoso avvocato e ottimo politico - senatore dello stato del Delaware…proprio lo stato in cui la moglie Jill ha ottenuto un dottorato, da noi avremmo chiesto già le dimissioni, ma questo si può pensare, ma non esternare - ha visto la prima moglie perire in un incidente d’auto nel 1972. Nel sinistro perì anche una figlia di un anno e rimasero feriti i due figli maschi, Hunter e Joseph, detto ‘Beau’.

Nel 1977 Biden sposa la sua Jill e nel 1981 nasce la loro figlia Ashley. Nel 2015 il figlio detto Beau ( il bello), avviato ad una brillante carriera politica, muore per un tumore al cervello. Il figlio Hunter, unico rimasto del primo matrimonio, è una costante mina nel fianco del presidente. Si tratta di un avvocato, ormai di 50 anni, dedito ad alcol, droga e prostitute. Non ha danneggiato il padre perché ha sempre ammesso i propri vizi…anche se vizio ammesso, non è sinonimo di ‘pubblica approvazione’.

La signora, le cui origini partono da Gesso, ha respirato aria ‘presidenziale’ dal 2009 al 2016, periodo in cui il marito è stato vice del presidente Obama, e si è distinta per classe e discrezione. Il sistema di voto americano fa riferimento alla parola USA (letteralmente United States of America) e stiamo parlando di una federazione di Stati. Pensate la signora Clinton pur avendo preso quasi tre milioni di voti più di Tramp perse, oggi Biden con oltre 4 milioni di voti più dell’attuale presidente ha vinto di misura. Tutti sono concordi nel definire questa signora, simpatica e attraente, un volano indispensabile per la carriera del marito, inoltre molto concreta nel sociale, anche se poco propensa a difendere la vita e allineata, sull’aborto, con il marito. Mentre in America si passa dai 74 anni di Trump e 50 di Melania Knauss, ai 78 di Joe Biden e 69 di Jill Tracy Jacobs, l’Italia si è affidata, democraticamente, a giovani di bella Speranza, forse, più volenterosi che capaci, in un momento in cui l’esperienza era necessaria per ammettere che si può sbagliare e correggere, in corso d’opera, eventuali errori.

Beppe Servegnini, il provetto vice-direttore del ‘Corriere della Sera’ nel suo libro di successo “Un italiano in America”, cerca di farci capire quanto il sistema di vita americano sia difficile non da comprendere, ma da giustificare per noi; Servegnini, per lunghi anni corrispondente da Washington, potrebbe regalarci un nuovo volume dal titolo “Un americano in Italia”: ritengo possa essere una lettura istruttiva non solo per gli italo-americani.

Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti vi sarà una donna come vice-presidente, che affiancherà la first lady Jacobs, dando a Biden la possibilità di valutare quale ‘croce’ sia più pesante (…donne stiamo parlando di ‘croce al merito’!) . La vice-presidente, nata nel 1964, si chiama Kamala Harris, con genitori della Giamaica e dell’India, è senatrice in carica dello stato della California, quella California che varando leggi anti-inquinamento ha fatto da risonanza per battaglie ecologiche che in molti attendono che Biden ‘rispolveri’ per il bene delle future generazioni.

Noi più prosaicamente attendiamo che i nostri prodotti alimentari - di cui senza pericolo di essere smentiti siamo i migliori produttori al mondo - possano tornare a primeggiare sulle tavole americane nell’interesse e per la gioia non solo di coloro che hanno le nostre radici, ma anche di quelli che, forti delle cinquanta stelle che illuminano la loro bandiera, vogliono ‘gustare’ e poi venire a visitare un paese bellissimo, al momento fermo…a ‘cinque stelle’, ma dalle potenzialità enormi. Secondo un’indagine della Commissione europea - ora anche l’Europa si mette a fare indagini, noi che siamo stati i primi a partire con “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” ci rendiamo conto che, senza prove, l’indagine è ‘sterile’ - la migliore qualità della vita nelle capitali europee si trova a Copenaghen e Stoccolma, mentre città faro della civiltà, come Roma e Atene, sono penultima e ultima.

Ragazza Teresa Giacoppo da Gesso (Messina) noi ti aspettiamo con il tuo Biden, non per tributarti onori ma solo ricordarti che ‘ il tuo posto è là, ma il tuo cuore sta qui’.

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