”Brindisi Centrale”, Matteo Pizzolante ricorda Melissa Bassi


FRANCESCO GRECO -
MILANO. Premette Matteo Pizzolante: “Ho sempre lavorato con le immagini installandole nello spazio e costruendo intorno a esse quasi un impianto scenografico.

Le opere, sia scultoree sia fotografiche, sono fin dall’inizio pensate come una storia di relazioni: per questa ragione non appaiono individualmente ma piuttosto in una disposizione spaziale, una costellazione di diversi elementi che si influenzano reciprocamente, così come si influenza e si accresce reciprocamente quel legame che si intreccia tra artista, spettatore e ambiente circostante.”

Da tali presupposti concettuali nascono le sue installazioni. Matteo è un giovane artista milanese ma con salde origini salentine (Santa Maria di Leuca) che in questi giorni sta presentando il suo ultimo lavoro in una personale presso la galleria “Le case d’arte”, di Pasquale Leccese in Corso di Porta Ticinese 87, a Milano.

La mostra è stata inaugurata il 13 settembre e andrà avanti per un mese, sino al 15 ottobre e ha per titolo “Brindisi Centrale”.

Si sviluppa tra video e fotografia, queste ultime ottenute attraverso la tecnica della cianotipia.


Nella sua complessità l’intera installazione racconta di un violento fatto di cronaca avvenuto nella città pugliese nel 2012 (rimase uccisa la povera studentessa Melissa Bassi), dove l’esplosione simulata diventa l’epicentro della narrazione, che pur nella sua definita e circostanziata peculiarità, sia nello spazio che nel tempo, rimanda a una più ampia e collettiva visione della storia dei nostri tempi.

Nato tra l’era pre-digitale e quella iperconnessa, Pizzolante (1989) utilizza immagini digitali e software come strumenti per rappresentare e descrivere lo spazio in modo più ampio e stratificato.

Il punto di partenza del suo processo creativo è spesso la modellazione 3D, grazie alla quale crea composizioni uniche in cui unisce memoria e immaginazione.

Attraverso un meticoloso lavoro di ricostruzione digitale, l’artista crea una visione lucida che sembra svanire davanti agli occhi dell’osservatore.

In questi anni Pizzolante è stato coinvolto in diversi progetti, tra cui citiamo “30 Artisti X 30 Giorni” indetto da Fondazione Pini e Pensiero Vuoto, realizzato dalla Galleria Renata Fabbri, sempre a Milano.

Tra i progetti e le partecipazioni più recenti: GAM, Torino; Vistamarestudio, Milano; Jaguart Artissima, Milano; Artissima Experimental Academy VOL. III guidato dall’artista iraniano Setareh Shahbazi, Artissima, Torino; BienNolo, Milano; ArtCityLab, Milano; BOCs Art, Cosenza; Passione per la Via dell’Arte, Galleria Cardi, Milano;

E inoltre “il corpo che decide”, progetto di Marcello Maloberti promosso da Museo del Novecento di Milano e Fondazione Furla.

Matteo Pizzolante è anche il vincitore del Premio Internazionale Vanni Autofocus10 e partecipa al progetto Q-Rated, Ricerche sensibili, promosso da La Quadriennale, Roma.

Non male per la sua età… Ad majora!

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