Il trionfo dei dialetti pugliesi nell’Antologia della UIL-ADA


VITTORIO POLITO -
Ancora una volta il concorso di poesie organizzato dalla UIL Pensionati Puglia e da A.D.A., Associazione per i diritti degli anziani, dimostra che il dialetto ognuno lo scrive come gli pare e piace, come dimostrato dalle numerose poesie riportate nell’Antologia in vernacolo pugliese “Il mio cuore, la mia terra, la mia vita”, XVI edizione 2020-2021, (Cacucci Editore).

Leggendo, infatti, alcune poesie e brani di autori baresi e non, riportate nell’Antologia, si nota proprio che ognuno scrive il dialetto nella più ampia libertà, come potrete notare nel vasto campionario presente nello stesso volume. Ancora una palese dimostrazione che nessuno vuole attenersi, né si attiene, a regole e regolette che molti tentano di imporre senza alcuna autorità e credibilità.

Il testo riporta oltre 150 poesie in vernacolo pugliese valutate da un Comitato Scientifico di alto profilo culturale: prof. Gaetano Veneto, prof. avv. Franco Dalla Mura, dott. Piero D’Argento, prof. Pasquale Luigi Di Viggiano, dott. Rocco Salvatore Matarozzo e prof. Vincenzo Persichella, i quali hanno assegnato il primo premio assoluto della XVI edizione del concorso a Damiano Andriolo di Mesagne per la poesia “Sempri ti penzu” (Sempre ti penso). La lista dei premiati è numerosa e lo spazio non consente di segnalarli tutti, ma rimando al testo per la lettura dei molteplici e vari temi trattati e dalla varietà dei dialetti della nostra Puglia. Sono infatti versi scritti nei vari dialetti di: Bari, Barletta, Casamassima, Altamura, Serracapriola, Putignano, Crispiano, Stornarella, Supersano, Lecce, Grumo Appula, Molfetta, Laterza, Ostuni, Bitonto, Fasano, Lesina, Monopoli, Serracapriola, Galatina, San Paolo di Civitate, Canosa di Puglia, Gravina di Puglia, Foggia, Palo del Colle, Valenzano, Bitetto, Erchie, Santeramo in Colle, Conversano, Ortelle, Spongano, Taranto, San Severo, Ginosa, Stornarella, Lizzanello. Insomma il trionfo dei dialetti pugliesi.

Non va dimenticato che gli anziani non sono un peso, ma una risorsa per il Paese, per cui vanno rispettati e protetti in tutti i sensi.

Riporto a mo’ di esempio la poesia di Biagio Loconte che ha ottenuto il premio territoriale dedicata ad una edicola votiva dedicata alla Madonna.

U ANNICCHIE SANDE

N’annicchie care, sotte a n’arche auscùre,
addò l’anema mè, dà, se dolèsce…,
na fegura sande mbacce a u mure,
la crosce me fazze, vale assà na prèsce!
Ogne mamme, dà, tene Fede…;
nu lastre, na lusce, nu garoffe, nu giglie,
a chedda fegura sande assà nge crede…:
“Scanze u male da tutte le fìgghie!”
Ca jì u scanze e non u vogghie sapè…;
non sacce pregà pe l’anema sorda mè;
chedda fegure sande non se pote scherdà,
ca ndrète me vène, sèmbe ndrète a mè;
la crosce asselute me vene a mè da fà…,
u reste, u sacce, nge penze po’ mammà!

Una nicchia Santa – Edicola votiva

(Una nicchia cara, sotto un arco scuro, / dove l’anima mia, là si duole…, / una figura santa sul muro, / mi segno, vale più di una preghiera! / Ogni mamma, lì, ha Fede…; / un vetro, una luce, un garofano, un giglio, / a quella immagine santa crede molto…; / “Risparmia il male da ogni figlio!” / Io cerco di scansarlo, ma non lo so…; / non so pregare per la mia anima sorda; / quell’immagine, non si può scordare, / m’insegue sempre; / mi segno solo con la croce…; il resto, so già, ci pensa poi mammà!).

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