Bari, presentato al Museo Civico 'Re Covid -19 e dintorni'
BARI - Serata densa di emozioni alla presentazione del libro di Santa Fizzarotti Selvaggi “Re Covid -19 e dintorni“, Gagliano Edizioni, 2022, presso il Museo Civico di Bari. Pubblico numeroso e qualificato estremamente interessato agli argomenti trattati. Dopo la presentazione dell’incontro da parte di Daniela Gagliano che ha ringraziato l'Autrice, e aver espresso le ragioni per cui ha inteso pubblicare il lavoro, ha preso subito la parola l’Assessore alla Culture Ines Pierucci, che ha salutato tutti i presenti e l’Autrice a nome dell’Amministrazione comunale e del Sindaco Decaro rivolgendo parole di compiacimento e per l’impegno complesso e culturale e sociale di Santa Fizzarotti Selvaggi e per un lavoro che pone domande e invita tutti alla riflessione su un periodo difficile ma anche di insegnamento per tanti aspetti.
A seguire il Prof. Nicola Simonetti ha illustrato in modo attento e puntuale i contenuti del libro ricordando a tutti che l’Autrice ama esplorare territori della conoscenza sempre sconosciuti come d’altra si evince dal prologo di Giovanni Losito, psicoanalista e collega di Santa. Il prof. Simonetti, medico e giornalista noto a tutti, ha ricordato un lavoro della vice presidente dell'Associazione Crocerossine d'Italia Onlus dal titolo “Il cuore dell’Altro” dedicato alla Cultura della Donazione di Organi a scopo di Trapianto e dedicato al consorte prof. Francesco Paolo Selvaggi, presente tra il pubblico e pioniere dei trapianti di rene nell’Italia meridionale oltre che di una chirurgia d’ avanguardia in vari ambiti urologici, Caposcuola e Maestro della Urologia in Puglia e non solo poichè noto a livello internazionale.
Lavoro che come si è appreso dallo scrittore famoso Vinicio Aquaro vinse il Premio nazionale “Valle dei trulli” nel 2000. Aquaro ha poi analizzato il volume “Re Covid -19“ alla luce dei grandi movimenti culturali internazionali, sottolineando l’intensa valenza etica del libro in cui si evincono considerazioni profonde sull’identità medica oggi e su un fenomeno assai inquietante come l’ageismo come se essere anziani significa quasi essere in colpa di aver diritto alla vita nei confronti di una società che tende a emarginare coloro che sono avanti negli anni perché inutili e improduttivi mentre rappresentato la memoria storica, le radici, la saggezza. Ha in seguito analizzato il poemetto dell’Autrice “Sulle ali dell’Aquila“, dedicato a coloro che durante la fase acuta della pandemia sono stati cremati e che sono ora nel vento.
E con commozione ha ricordato la grande azione culturale e sociale svolta da una altra donna straordinaria come Mimma Simonetti Sangiorgi. Padre Mariano Bubbico, Frate cappuccino e psicologo, si è poi soffermato sulla valenza fortemente cristiana che aleggia in tutto il lavoro dell’Autrice che invita a pensare e a sviluppare il pensiero creativo, a resistere all’omologazione. Ha poi rivolto alcune domande all’Autrice che Egli conosce e segue da molti anni collaborando in moltissime occasioni.
Santa Fizzarotti Selvaggi ha così poi chiarito la ragione del titolo che leggiamo invero in premessa. Così scrive: “Ma, come ascoltato da un illustre linguista durante un convegno medico, l’aver usato il maschile per Covid-19 (il Covid-19 che appunto nel titolo del presente lavoro non a caso indico un po’ ironicamente come Re Covid-19) ha ingenerato una confusione nella nostra mente tra morbo e malattia. E riflettendo ancora, essendo l’articolo “il” un articolo determinativo che indica qualcosa di preciso, fatale è stata la percezione del “Virus” come fallico, dunque di genere maschile e potente, e da qui alla dimensione Potere in genere l’associazione è stata facile. Una esistenza che, tramite il linguaggio, si è imposta anche a chi non l’ha pensato. J. Lacan insegna: “Il soggetto che parla è innanzitutto parlato dal grande Altro”.
Non è un mistero per nessuno che “noi non parliamo un linguaggio, ma siamo parlati dal linguaggio” (Cfr. M. Heidegger). L’Autrice ha poi sostenuto di non aver sofferto delle restrizioni cautelative imposte grazie alla possibilità di esprimere idee e sentimenti “nella e con” la scrittura “ ricordando che necessario è il “maggese”, una opportunità offerta da Covid -19 . E così afferma:” Rileggendo I sé nascosti di M. Masud R. Khan (Bollati Boringhieri) e in modo particolare l’ultimo paragrafo, Come un campo lasciato a maggese, non si può non riflettere su varie situazioni di angoscia, se non proprio di panico, che questa pandemia sta generando nella psiche umana. Ma la terra necessita di rimanere a maggese per rigenerarsi, così come per l’essere umano fondamentale è rimanere con se stessi, in silenzio per ascoltare la voce di dentro, comprenderla, accettarla e non fuggire da se stessi.”
Numerosi gli interventi di notevole spessore culturale da parte dei presenti a cominciare dal prof. Filippo Maria Boscia che ha evidenziato la disindentità medica che giunge a tradire la deontologia derivante dal pensiero ippocratico. Il medico non deve lasciar indietro nessuno, deve lenire la sofferenza, accompagnare fino alla fine ma non indurre la fine. Illuminante l’intervento del grecista di chiara fama prof. Francesco De Martino circa l’emblematica immagine di copertina: una mano che regge un cuore di pietra e sullo sfondo l’orizzonte del mare : la sua una ampia dissertazione sulla mano quale “ organo della intelligenza“, come affermato da Maria Montessori, che certo aveva appreso dal pensiero greco ha aperto nuovi spazi di riflessione sul virtuale in cui sembra che il corpo non esista mentre è “ insormontabile “. Santa Fizzarotti Selvaggi ha così citato Ezechiele 36, 26 2 “toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.”
Un augurio che si è consustanziato nelle accorate parole del direttore del Pronto Soccorso del Policlinico di Bari Dott. Vito Procacci, con il quale l’Autrice collabora da tempo con i Seminari di formazione Medico-Paziente, che ha narrato l’esperienza drammatica vissuta nel primavera del 2020. Una esperienza che al di là della drammaticità dei fatti accaduti ha facilitato la riscoperta del proprio senso di essere medico. Una luce nel buio soprattutto per le giovani generazioni e dunque una speranza in un mondo migliore. L’Autrice ha poi ringraziato tutti i presenti tra i quali giornalisti e scrittori assai noti come Michele Cristallo, Vito Ferri, intellettuali quali il prof Vincenzo Rizzi, la Dott.ssa Domenica Girasoli, la responsabile della Associazione Crocerossine d’Italia sezione di Bari Grazia Andidero, accompagnata da numerose socie quali Angela Brescia e Rosalba Manfredi, padre Matteo Kakou, Carmelitano Scalzo con il quale si sta collaborando intensamente tramite la ONG Arc-en-ciel de la vie (presieduta da Nadine Vadjo Akre) per un dialogo inter e transculturale con il Centro della Costa d’Avorio a favore di molte problematiche.
Non è un mistero per nessuno che “noi non parliamo un linguaggio, ma siamo parlati dal linguaggio” (Cfr. M. Heidegger). L’Autrice ha poi sostenuto di non aver sofferto delle restrizioni cautelative imposte grazie alla possibilità di esprimere idee e sentimenti “nella e con” la scrittura “ ricordando che necessario è il “maggese”, una opportunità offerta da Covid -19 . E così afferma:” Rileggendo I sé nascosti di M. Masud R. Khan (Bollati Boringhieri) e in modo particolare l’ultimo paragrafo, Come un campo lasciato a maggese, non si può non riflettere su varie situazioni di angoscia, se non proprio di panico, che questa pandemia sta generando nella psiche umana. Ma la terra necessita di rimanere a maggese per rigenerarsi, così come per l’essere umano fondamentale è rimanere con se stessi, in silenzio per ascoltare la voce di dentro, comprenderla, accettarla e non fuggire da se stessi.”
Numerosi gli interventi di notevole spessore culturale da parte dei presenti a cominciare dal prof. Filippo Maria Boscia che ha evidenziato la disindentità medica che giunge a tradire la deontologia derivante dal pensiero ippocratico. Il medico non deve lasciar indietro nessuno, deve lenire la sofferenza, accompagnare fino alla fine ma non indurre la fine. Illuminante l’intervento del grecista di chiara fama prof. Francesco De Martino circa l’emblematica immagine di copertina: una mano che regge un cuore di pietra e sullo sfondo l’orizzonte del mare : la sua una ampia dissertazione sulla mano quale “ organo della intelligenza“, come affermato da Maria Montessori, che certo aveva appreso dal pensiero greco ha aperto nuovi spazi di riflessione sul virtuale in cui sembra che il corpo non esista mentre è “ insormontabile “. Santa Fizzarotti Selvaggi ha così citato Ezechiele 36, 26 2 “toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.”
Un augurio che si è consustanziato nelle accorate parole del direttore del Pronto Soccorso del Policlinico di Bari Dott. Vito Procacci, con il quale l’Autrice collabora da tempo con i Seminari di formazione Medico-Paziente, che ha narrato l’esperienza drammatica vissuta nel primavera del 2020. Una esperienza che al di là della drammaticità dei fatti accaduti ha facilitato la riscoperta del proprio senso di essere medico. Una luce nel buio soprattutto per le giovani generazioni e dunque una speranza in un mondo migliore. L’Autrice ha poi ringraziato tutti i presenti tra i quali giornalisti e scrittori assai noti come Michele Cristallo, Vito Ferri, intellettuali quali il prof Vincenzo Rizzi, la Dott.ssa Domenica Girasoli, la responsabile della Associazione Crocerossine d’Italia sezione di Bari Grazia Andidero, accompagnata da numerose socie quali Angela Brescia e Rosalba Manfredi, padre Matteo Kakou, Carmelitano Scalzo con il quale si sta collaborando intensamente tramite la ONG Arc-en-ciel de la vie (presieduta da Nadine Vadjo Akre) per un dialogo inter e transculturale con il Centro della Costa d’Avorio a favore di molte problematiche.