Quella spada nella roccia che ognuno di noi tenta di estrarre


FRANCESCO GRECO - C’è un oggetto più ricco e semanticamente affollato, un vero grumo, della spada di Re Artù (in origine un pastorale) conficcata nella roccia? Essa si presta infatti a infinite letture ieri, oggi, sempre.

Intrecciando la storia con la leggenda, racchiude tutto il pathos, l’etos, l’epos del Medioevo: riti, miti, credenze, superstizioni, spiritualità, che impregnano la vita dell’uomo e la percezione di sè stesso, la sua avventura, le gesta, gli orizzonti. Da cui poi sortirà con l’avvento dei Lumi ma che resteranno come background nel suo inconscio e nell’immaginario.

Lo studioso Francesco Marzella ne indaga tutta la ricchezza in “Excalibur” (La spada nella roccia tra mito e storia), Salerno Editrice, Roma 2022, pp. 194, € 18,00 (Collana “Aculei” diretta da Alessandro Barbero), con la dotta prefazione di Franco Cardini.

La serietà dell’indagine è provata dall’immensa bibliografia che la regge e che ne supporta tutte le scansioni e declinazioni (il suo simulacro è presente in molte culture e popoli precedenti), restituendo in controluce un’epoca forse oggi troppo semplificata, quasi banalizzata.
Francesco Marzella
Se vogliamo farlo anche noi, possiamo dire con approssimazione che la spada che Artù (“per grazia di Dio”) estrae dalla roccia divenendo re ha la stessa potenza escatologica, evocativa, del vello d’oro cercato secoli prima da Giasone e i suoi Argonauti, il Sacro Graal perduto fra I deserti mediorientali, l’Arca dell’Alleanza, l’Aleph ossessione di Borges sino alle saghe delle serie tv dei giorni nostri. Dare un senso alla propria mission, il cuore oltre l’ostacolo, per conquistare la bella, ma anche il trono, il potere, l’immortalità, il segreto della vita e dell’universo, i suoi codici alchemici che, in possesso solo degli iniziati, ognuno di noi cerca avidamente.

Sublimi i passaggi in cui Marzella (si occupa di letteratura latina medievale, con particolare interesse per l’agiografia e I testi arturiani, è Research Associate press oil Department of Anglo-Saxon, Norse and Celtic all’Università di Cambridge) inoltra questa ricerca fra il mondo dei vivi e l’aldilà, sovrapponendoli, contaminandoli, riducendoli a unicum. Un saggio che si legge d’impeto, nell’ansia di afferrare il segreto che consente a tutti noi di estrarre la spada (ontologicamente “sacro e regale”) nella roccia, dando un senso alla nostra parabola prima che il tramonto colori di rosa il nostro orizzonte.

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