Bari, il Teatro Abeliano apre la nuova stagione con ‘I fratelli Karamazov’


BARI - Nuovo anno e nuova stagione di spettacoli al Teatro Abeliano di Bari, sempre con grande qualità delle compagnie e delle produzioni in cartellone. Si ricomincia infatti il 2023 con la grande prosa ispirata a un classico della letteratura contemporanea, uno spettacolo allestito dalla Compagnia del Sole.

Dostoevskij apre “I fratelli Karamazov” presentando il romanzo come la storia di Aleksej, il più piccolo dei fratelli. È lui il vero protagonista ed il personaggio alle cui imprese, nelle intenzioni dello scrittore, avrebbe dedicato il suo romanzo successivo se la morte non fosse arrivata prematura. Da lui comincia e con lui termina questo dialogo che è racconto e visione di un passato lontano e lucidissima narrazione del presente. Due fratelli, un aspirante scrittore e un aspirante monaco, due posizioni opposte nel vivere la vita, stessa tragedia familiare. Si confrontano, forse per la prima volta, in una trattoria. Vogliono “salvarsi “a vicenda…ciascuno vuol portare l’altro alla sua visione della vita.

Chi vincerà? Il maggiore, Ivàn, ricorre ad un racconto che è una delle analisi più lucide sul rapporto fra l’umano e il clero di tutte le religioni. L’essere umano ha sempre avuto bisogno di un intermediario per relazionarsi al divino e su questo bisogno si fondano e si distruggono tutte le “Chiese”. Il grande inquisitore è uno dei capitoli più famosi del grande romanzo di Fëdor Dostoevskij “I fratelli Karamazov” pubblicato in Russia nel 1880. Si tratta di un apologo, un racconto che Ivàn Karamazov fa a suo fratello Aleksej alla vigilia dell’assassinio del padre e dell’esplosione della sua malattia mentale che lo porterà a vedere e dialogare con un originalissimo Diavolo. Il suo Satàn… l’Altro in sé. 

Nella Spagna dell’inquisizione, tra i roghi degli eretici, appare un personaggio misterioso, forse proprio Gesù. La folla lo riconosce e comincia a chiedergli miracoli, lui resuscita una bambina, dona la vista ad un cieco ma il vecchio inquisitore lo fa arrestare e portare in prigione. L’inquisitore, nella notte va a trovare il prigioniero, forse in preda ad un delirio o forse no, gli spiega il motivo per cui lo condannerà nuovamente a morte. Con estrema lucidità gli dice che la chiesa ha reso gli uomini felici, non lui con il suo dono di libertà. La chiesa e il clero hanno compiuto, migliorandola, la sua opera rispondendo al bisogno primario di ogni uomo: qualcuno a cui inchinarsi che si assuma per loro tutte le responsabilità. Ed è proprio la capacità di assumersi tutte le responsabilità del vivere, in sostanza, il terreno su cui si giocherà la partita fra i due fratelli. Dostoevskij in questo capitolo esprime la contrapposizione tra libertà e costrizione, tra fede nella vita e negazione di essa.

Con Flavio Albanese e Tony Marzolla. Drammaturgia e regia Marinella Anaclerio. Impianto Scenico Francesco Arrivo. Costumi Stefania Cempini. Disegno luci Cristian Allegrini. Grafiche Giuseppe Magrone. Organizzazione Dario Giliberti. Comunicazione Marilù Ursi

I biglietti sono disponibili al Botteghino e online su Vivaticket

https://www.vivaticket.com/it/Ticket/il-grande-inquisitore/200031

Info: Segreteria artistico-organizzativa del Gruppo Abeliano: #teatroabeliano #MiC #bari #weareinpuglia #spettacolo #regionepuglia #bari #teatroGruppo Abeliano.