"Il Volontariato oggi. Lievito madre per una nuova stagione dei doveri": un volume corale sul senso etico del dono, a cura di Santa Fizzarotti Selvaggi


FRANCESCO DE MARTINO*
- Basta appena aprirlo e sfogliarlo e ti ci immergi rapito in questo piccolo elegante libro, gremito di spunti, stimoli, riflessioni.

Il volontariato è un mondo tutto da scoprire e da amare, una sorta di missione etica, e che andrebbe riconosciuto quale “patrimonio immateriale dell’umanità” come ha suggerito Don Corrado Germinario, ed anche un “impegno etico universale”, come intitola S.E. Mons. Nicola Girasoli, Nunzio apostolico in Slovacchia.

Intrigante, quasi delfica è la metafora del “lievito madre”, un ossimoro che sottolinea la funzione materna del “lievito”. La “pasta madre” è quel mondo nuovo in cui i volontari saranno sempre più convinti e partecipi. La “pasta madre” è quella stagione nuova dei doveri, che deve affiancare la stagione dei diritti “che imperversa da circa cinquant’anni nella cultura occidentale”, come disse nel suo ultimo intervento alla Camera il 28 febbraio 1978, un principe del diritto, Aldo Moro, del quale il 9 maggio ricorre l’anniversario della morte.

I doveri nell’antica Grecia erano formulati con semplicità, con un “chre” o con un “deon”. La stagione dei “si deve”, dei “bisogna“ deve diventare la stagione dei “doveri di tutta la vita“, come li chiamò Giuseppe Mazzini nel suo libro I doveri. Le tappe principali di questa stagione le ha ricostruite con grande competenza e acribia l’arcivescovo di Bari-Bitonto, sua eccellenza Giuseppe Satriano, soffermandosi sul dovere dell’“oltre” da intendere come dovere dell’“altro” e sulla bella metafora di “artigiani della misericordia” scelta da Papa Francesco proprio per i “volontari”.

Con sano pragmatismo il prof. Francesco Schittulli, Presidente Nazionale della Lega Italiana per la lotta contro i Tumori, ha puntato sull’“impegno Socio Sanitario” e sul dovere anche nel Sud di “vincere il cancro”, una parola che “ancora oggi fa paura” e “sprigiona sofferenza”.

Il prof. Filippo Boscia stila a sua volta un vero e proprio “manifesto” del volontariato in un “mondo in severa crisi antropologica mai vista prima”: “Essere “lievito madre” significa essere in grado di leggere tutti i segni più aspri e dolorosi di questo tempo e attuare fermenti di bontà e di cooperazione”.

Sul “dono” come “massima espressione della libertà” si è soffermato il Comm. Vito Scarola, Vice Presidente Nazionale AIDO, l’“Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule”.

Padre Mariano Bubbico nella sua doppia veste di cappuccino e di psicologo ha illustrato la “cura di sé”, la sua storia e le sue problematiche, intrecciata alla “cura degli altri”.

Il Dr. Alberto Nerini, Presidente de “La Madonnina Life & Care”, invita a provare il “gusto del NOI“. “Ognuno di noi” davvero “può essere un lievito madre”, come ha detto Grazia Andidero, Responsabile della Sezione di Bari- Associazione Crocerossine d’Italia Onlus.

Pregevole è stato l’intervento di Alessandra Lopez, delegata del Sindaco.

Lodevole la regia esperta e come sempre appassionata di Santa Fizzarotti Selvaggi, presidente nazionale dell’Associazione Crocerossine d’Italia, che ha curato sia il Simposio sul “Volontariato oggi”, moderato dal giornalista Michele Cristallo, sia il bel volume che ne raccoglie ora gli Atti.

La sua Prefazione e le sue Riflessioni finali sulla “carità senza limiti”, sulle “terre umanitarie”, sul “cocreare”, sono davvero il “lievito madre” di questo prezioso volume.

* Già docente ordinario di Letteratura Greca presso l'Università degli Studi di Foggia