Papa Leone XIV: “Ridurre Gesù a un supereroe è ateismo di fatto”
Prima omelia nella Cappella Sistina: “Porto la croce con voi, fratelli cardinali”
Città del Vaticano – Con parole semplici, intense e pronunciate inizialmente nella sua lingua madre, l’inglese, Papa Leone XIV – al secolo Robert Prevost – ha inaugurato il suo pontificato con una prima omelia nella Cappella Sistina che ha toccato corde profonde della fede e della missione ecclesiale.
“Canterò un cantico nuovo al Signore, perché ha compiuto meraviglie” – ha esordito citando il Salmo Responsoriale in inglese, rivolgendosi ai suoi “fratelli cardinali”. “Attraverso il ministero di Pietro, voi mi avete chiamato a portare quella croce e ad essere benedetto con quella missione. E so di poter contare su ognuno di voi per camminare con me mentre continuiamo come Chiesa, come comunità di amici di Gesù, come credenti**”, ha detto il Pontefice con voce ferma ma emozionata.
Il discorso, tenuto in parte a braccio, ha poi lasciato spazio all’omelia vera e propria in italiano, con un commento al Vangelo di Matteo che ha subito marcato il tono teologico del nuovo Papa: “Anche oggi non mancano i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto a una specie di leader carismatico o di superuomo", ha affermato Leone XIV. "E ciò accade non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati: una forma di ateismo di fatto.”
Un passaggio forte, in linea con un messaggio che invita a riscoprire la piena verità di Cristo nella vita concreta della Chiesa e non in proiezioni idealizzate o mondane. Non è mancato un riferimento diretto alla responsabilità ecclesiale: “Un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità è sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato”, ha detto citando Giovanni 3,30.
Il Papa ha infine affidato il suo ministero alla protezione della Vergine Maria, concludendo: “Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l’aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa.”
Con questa prima omelia, Leone XIV ha subito indicato il cuore del suo pontificato: una Chiesa che cammina insieme, umile, centrata su Cristo e libera da ogni tentazione di protagonismo.