Carceri pugliesi al collasso: sovraffollamento al 144% e gravi carenze sanitarie. L’allarme dell’Associazione Luca Coscioni


BARI –
In Puglia la situazione carceraria ha ormai raggiunto livelli d’emergenza. Il tasso di sovraffollamento negli istituti penitenziari della regione ha toccato il 144%, secondo i dati aggiornati al 31 luglio 2024 dal Ministero della Giustizia. Nelle strutture pugliesi si trovano 4.037 uomini e 220 donne detenuti, a fronte di una capienza regolamentare ampiamente insufficiente.

A denunciare la gravità delle condizioni è l’Associazione Luca Coscioni, che oggi, lunedì 16 giugno, ha diffuso i risultati di un accesso civico generalizzato avviato lo scorso dicembre per ottenere copia delle relazioni sanitarie redatte dalle ASL in seguito alle visite nelle carceri italiane. I dati raccolti evidenziano una risposta molto limitata da parte delle istituzioni: solo due delle sei ASL pugliesi hanno fornito la documentazione richiesta, molte delle quali risultano incomplete o prive di riferimenti a direttive regionali.

Allarme sanitario e strutturale

Tra i casi più critici, quello dell’istituto di Trani, dove si segnalano gravi carenze strutturali, accompagnate da una totale assenza di riferimenti alle condizioni igienico-sanitarie, all’assistenza medica e alla presenza di spazi adeguati per i detenuti fragili o con problemi di salute. Nessuna documentazione, invece, è stata ricevuta dalla ASL di Lecce, evidenziando ulteriori limiti nella trasparenza e nella gestione del sistema di monitoraggio.

“Nelle carceri italiane non si procede nemmeno alla manutenzione ordinaria – si legge nella nota diffusa dall’Associazione – e il problema è aggravato da un sovraffollamento nazionale che ha raggiunto il 134%”. Al 29 maggio 2025, infatti, i detenuti in Italia erano 62.722, a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti, di cui 4.488 non disponibili, secondo le elaborazioni del giornalista Marco Dalla Stella.

FreedomLeaks: una piattaforma per le segnalazioni anonime

Per contrastare l’inerzia dell’amministrazione penitenziaria e l’assenza di un’azione concreta da parte del Ministero della Giustizia, l’Associazione Luca Coscioni ha annunciato la prosecuzione di azioni legali e ha lanciato la piattaforma digitale FreedomLeaks, che consente di inviare segnalazioni anonime e sicure relative a violazioni del diritto alla salute nelle carceri italiane.

Una richiesta di svolta immediata

«Chiediamo un cambio di passo concreto e verificabile da parte delle autorità sanitarie locali – conclude l’associazione –. Serve un impegno reale per garantire trasparenza, sorveglianza e un'assistenza sanitaria effettiva, soprattutto nei contesti di detenzione dove il diritto alla salute è quotidianamente violato».

La fotografia che emerge dalle carceri pugliesi è quella di un sistema in profondo affanno, in cui il rispetto dei diritti fondamentali, a partire da quello alla salute, viene messo in discussione giorno dopo giorno. Una situazione che impone, con urgenza, interventi strutturali e politici all’altezza di una società democratica.