Putin gela le speranze di tregua: "Nessuna pace immediata in Ucraina". Telefonate a Trump e al Papa
Due telefonate, due messaggi chiari e duri: la Russia non è pronta a fermare il conflitto in Ucraina. Il presidente Vladimir Putin, in colloquio telefonico con Donald Trump e con papa Leone XIV, ha ribadito che non ci saranno passi verso una “pace immediata”. Le speranze di un cessate il fuoco, che nelle ultime settimane sembravano alimentate da pressioni diplomatiche e appelli umanitari, si allontanano nuovamente.
Mosca respinge la tregua: “Dobbiamo rispondere agli attacchi”
Secondo quanto riportato dal Cremlino, Putin ha sottolineato la necessità di rispondere con forza agli attacchi ucraini contro aeroporti e infrastrutture strategiche russe, indicati come un’escalation sostenuta “direttamente o indirettamente dai Paesi occidentali”. “L’Occidente è coinvolto negli attacchi contro di noi”, ha dichiarato il leader russo, segnando un ulteriore inasprimento della retorica anti-Nato e anti-Ue.
Il primo contatto con il Papa dall’inizio della guerra
Storico il colloquio con papa Leone XIV, il primo tra un pontefice e Putin dall’inizio dell’invasione russa del febbraio 2022. Né con Francesco né con altri rappresentanti della Santa Sede era mai avvenuta una comunicazione diretta. Nel dialogo, secondo fonti vaticane, Leone XIV ha chiesto un “gesto di distensione che possa favorire un percorso di pace”, ma le posizioni del Cremlino sono rimaste irremovibili. “Le ragioni della Russia sono state ribadite anche al Papa”, fanno sapere fonti vicine alla presidenza russa.
Scambio di accuse tra Mosca e Kiev
Nel frattempo, il dialogo con Kiev è del tutto interrotto. Putin ha rifiutato ancora una volta la possibilità di incontrare il presidente Volodymyr Zelensky, affermando che “Kiev sta diventando una organizzazione terroristica” e che “non c’è alcuna intenzione reale da parte ucraina di arrivare alla pace”. Da parte sua, Zelensky ha ribadito la sua chiusura a ogni trattativa: “I negoziati servono solo a Putin per guadagnare tempo e continuare la guerra”.
Usa e Nato: "Serve preparazione, Putin si muove"
Sul fronte occidentale, cresce l’allarme. Gli Stati Uniti hanno lanciato un nuovo avvertimento agli alleati della Nato, chiedendo che l’Alleanza sia pronta a reagire: “Putin sta preparando nuove mosse militari”, è il messaggio lanciato da Washington. L’impegno militare ed economico richiesto ai membri cresce: “Il 5% del PIL alla difesa è un obiettivo necessario”, ha affermato un funzionario della Difesa Usa, spingendo per un rafforzamento degli sforzi collettivi.
Il clima resta incandescente
Con i canali diplomatici praticamente bloccati, le minacce reciproche in aumento e il coinvolgimento sempre più marcato delle potenze mondiali, la crisi ucraina si avvita in una nuova fase di tensione, nella quale le speranze di una soluzione politica sembrano affievolirsi. La diplomazia si muove ancora, ma le parole di Putin hanno congelato ogni apertura. E con l’estate alle porte, cresce il timore di una nuova offensiva su larga scala.