GD Puglia denuncia: “Tariffe ombrelloni in aumento, canoni concessioni in calo. Così si danneggia il turismo”

BARI – “La Puglia è diventata un modello di turismo di qualità e sostenibilità, ma questo patrimonio rischia di essere compromesso da logiche di privilegio e profitto”. È l’allarme lanciato da GD Puglia, che denuncia una contraddizione nei canoni demaniali marittimi applicati agli stabilimenti balneari.

Secondo il gruppo, mentre le tariffe per i clienti – come quelle degli ombrelloni – continuano a salire, i canoni di concessione per gli operatori registrano un calo dello 0,65% rispetto al 2024, con un importo minimo fissato a 3.204,53 euro al metro quadro all’anno. Una riduzione giustificata come “adeguamento ISTAT” per il 2025, ma che avviene – rilevano i GD – nonostante la legge preveda un aumento obbligatorio del 10% qualora il decreto ministeriale non venga pubblicato entro il 31 marzo, scadenza che quest’anno non è stata rispettata.

“Si crea così una situazione kafkiana – spiegano –: i concessionari pagano meno, l’aumento previsto dalla legge non viene applicato e i cittadini subiscono gli effetti di un sistema sbilanciato, che favorisce rendite di posizione e pratiche speculative”.

Per i GD, questa anomalia normativa indebolisce la concorrenza, svuota di significato il diritto dei cittadini di accedere liberamente al mare e rischia di trasformare il turismo costiero pugliese in “uno spazio riservato a pochi”.

Il gruppo ricorda come il governo regionale abbia finora messo in campo controlli rafforzati, procedure trasparenti e gare pubbliche per le concessioni, ma avverte: “In politica, le scelte contano. Noi stiamo dalla parte della Puglia autentica, della trasparenza e del lavoro dignitoso. Non possiamo permettere che le nostre coste diventino terreno di profitto improprio”.