In Italia un cane muore avvelenato ogni due ore: allarme degli animalisti
ROMA – In occasione della Giornata mondiale del cane 2025, le associazioni per la tutela degli animali hanno acceso i riflettori su una drammatica realtà : ogni due ore in Italia un cane muore a causa di avvelenamento. Lo segnala l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, sottolineando come il fenomeno sia spesso sottovalutato, pur colpendo quotidianamente decine di cani, compresi quelli di proprietà .
Secondo gli animalisti, il problema riguarda in particolare quattro ambiti critici: il randagismo, la violenza e le uccisioni di cani, gli avvelenamenti e gli abbandoni. Ogni anno si stima che oltre 5.000 cani perdano la vita per avvelenamento, ma le condanne penali sono pochissime: nel 2024 sono state registrate solo 31 sentenze.
Il fenomeno risulta più diffuso al Sud, con decine di cani randagi uccisi settimanalmente in Sicilia, Puglia, Calabria e Campania. Anche in regioni del Centro, come Abruzzo e Molise, gli avvelenamenti hanno colpito cani randagi durante conflitti tra tartufai. Al Nord, fenomeni simili si registrano in Piemonte, Liguria e Toscana, spesso contro branchi di cani ibridi. La Valle d’Aosta è la regione con i casi più bassi, con incidenti che si contano sulle dita di una mano.
Un allarme riguarda anche le città : negli ultimi tre anni gli avvelenamenti nelle aree verdi urbane e nei giardini privati sono pressoché raddoppiati, rendendo necessario un monitoraggio costante dei propri animali.
Le associazioni sottolineano l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno, di denunciare ogni episodio e di rafforzare le misure di prevenzione per garantire la sicurezza dei cani, veri amici dell’uomo.
