UGL Salute: aggressioni al personale sanitario in aumento, servono misure strutturali
ROMA – La UGL Salute lancia l’allarme sul crescente numero di aggressioni ai danni del personale sanitario, fenomeno che non accenna a diminuire nonostante l’inasprimento delle pene negli ultimi anni.
“È ormai evidente che la sola risposta punitiva non basta – dichiara Gianluca Giuliano, segretario nazionale UGL Salute – Solo nel 2024 si sono registrati oltre 18.000 episodi di violenza, con più di 22.000 operatori coinvolti, una crescita del 15% rispetto all’anno precedente, secondo i dati certificati dall’Osservatorio Nazionale e dall’INAIL. Non possiamo più permettere che chi garantisce la salute dei cittadini venga lasciato senza adeguata protezione”.
Il sindacato chiede presidi di pubblica sicurezza in tutti gli ospedali, con postazioni operative 24 ore su 24 nei pressi dei pronto soccorso. Tra le proposte anche videosorveglianza potenziata, bodycam per gli operatori e pulsanti anti-aggressione nelle corsie, ambulatori e sale d’attesa, per garantire interventi tempestivi in caso di pericolo.
“La sicurezza dei professionisti della sanità è una priorità nazionale – conclude Giuliano – Senza interventi strutturali, sarà impossibile garantire ai cittadini un sistema sanitario efficiente e ai lavoratori condizioni di lavoro dignitose e protette”.
