Quasi un milione di pugliesi a rischio povertà: Coldiretti lancia iniziativa solidale a Bari
BARI – Cresce l’allarme povertà in Puglia: quasi un milione di persone è oggi a rischio indigenza, costretta a rivolgersi a mense e pacchi alimentari per affrontare le difficoltà quotidiane. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, sulla base del rapporto Noi Italia dell’Istat, diffuso in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della povertà.
Per offrire un aiuto concreto, Coldiretti ha annunciato l’avvio di una nuova iniziativa di solidarietà al mercato contadino di Campagna Amica di Bari, dove le eccedenze alimentari saranno raccolte e donate ai volontari del progetto “Avanzi Popolo” dell’associazione Farina 080. L’obiettivo è trasformare il surplus agricolo in sostegno per chi è in difficoltà, in un’ottica di economia circolare e solidarietà.
“La povertà alimentare tra i minori è cresciuta in modo allarmante – sottolinea Coldiretti – con un aumento del 12% degli under 15 che ricorrono agli aiuti per mangiare. Ma in difficoltà ci sono anche anziani, migranti, disoccupati e piccoli artigiani, colpiti da inflazione e caro-vita”.
Sempre più famiglie, spiega l’associazione, preferiscono i pacchi alimentari alle mense per mantenere dignità e privacy. “La povertà non è più marginale, ma coinvolge categorie che mai prima d’ora avevano vissuto situazioni simili”.
Negli ultimi anni Coldiretti ha reso strutturali le proprie attività solidali, come la “spesa sospesa” nei mercati di Campagna Amica, che consente ai cittadini di acquistare e donare frutta, verdura, formaggi e salumi alle famiglie bisognose, seguendo l’esempio del tradizionale “caffè sospeso” napoletano.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Campagna Amica, in sei anni sono stati raccolti oltre 10 milioni di chili di cibo, destinati a circa 400mila famiglie, tra cui 100mila bambini in grave condizione di povertà.
“È un segno tangibile – conclude Coldiretti – della solidarietà della filiera agroalimentare italiana verso le fasce più deboli, che dimostra come la lotta alla povertà possa partire anche dai mercati e dal lavoro dei nostri agricoltori.”
