Studenti UniBa in protesta per la Flotilla e il popolo palestinese
BARI – Questa mattina alcuni studenti dell’Università Aldo Moro di Bari, riuniti nella sigla Cambiare rotta, hanno interrotto le lezioni in quattro plessi – Ateneo, Lingue, Scienze Politiche e Giurisprudenza – come atto di protesta e mobilitazione a sostegno della Global Sumud Flotilla e del popolo palestinese.
Gli studenti hanno fatto irruzione nelle aule, fermando le lezioni e invitando professori e compagni a unirsi alla protesta, prima di occupare un’aula al secondo piano del palazzo Ateneo. Sulla lavagna è comparso lo slogan “Block the university, all eyes on the Flotilla”, mentre in aula sono state issate bandiere palestinesi, alcuni hanno indossato la kefiah e sono stati scanditi cori come “blocchiamo tutto”, in vista dello sciopero generale proclamato per il 3 ottobre.
“Le prese di posizione fin qui adottate da UniBa non sono sufficienti – spiega la studentessa Rosangela Pavone –. C’è stata una dichiarazione dell’ex rettore Stefano Bronzini, ma è stata timida: sono stati bloccati solo alcuni accordi con Israele. La nostra lotta continuerà fino a che tutte le intese non saranno sospese”.
Successivamente, una delegazione degli studenti ha incontrato il nuovo rettore Roberto Bellotti, un consigliere di amministrazione e uno dei pro rettori. Gli studenti hanno sottolineato che permangono accordi tra UniBa e Israele e hanno chiesto misure più incisive, compresa l’adesione dei dipendenti allo sciopero generale. Il rettore ha risposto che esiste un documento approvato dal Senato accademico che disciplina gli accordi sul comparto bellico e che sarà necessario aumentare il livello di attenzione su questo tema. Ha promesso un cambio di passo deciso, con la creazione di una delegata per le ricerche sulla pace e un osservatorio a composizione mista, oltre a novità relative alle borse di dottorato.
Sul fronte dello sciopero generale, Bellotti ha chiarito che la partecipazione è volontaria e non può essere indicata come adesione individuale da parte dell’università . Gli studenti hanno chiesto di far parte del nuovo osservatorio, richiesta accolta dal rettore.

