Beatrice D’Abbicco: “La poesia non esiste, ma serve ancora a cambiare il mondo”


Esce il 3 novembre per Eretica Edizioni “La poesia non esiste: pro e contro di essere poeta”

BARI – Uscirà il prossimo 3 novembre 2025 “La poesia non esiste: pro e contro di essere poeta” (Eretica Edizioni, pp. 80, €15), il nuovo libro di Beatrice D’Abbicco, scrittrice e artista barese classe 1995. Dopo “Porpora. Materiale infiammabile” (Women Plot, 2021) e “Nella guerra persa che tu chiami amore” (Capponi Editore, 2023), la giovane autrice torna con una raccolta di versi ironica e provocatoria che — come recita la copertina — è “un gioco poetico e irriverente che mette in discussione i confini stessi della poesia”.

“Scrivo per urgenza, non per applausi”

«La poesia non esiste nasce da un’insofferenza crescente verso certi ambienti “intellettuali” e il bisogno di ribaltare i luoghi comuni sulla poesia stessa», spiega D’Abbicco.
«Oggi in molti scrivono per ottenere applausi o targhe, pochi per lasciare un messaggio autentico. Io scrivo per urgenza, per ardore, per cambiare anche solo un pezzetto del mondo. Se la poesia non esiste, allora si può scrivere di tutto. O quasi.»

Un libro contro la prosopopea e le mode letterarie

La raccolta si muove tra sarcasmo e impegno, alternando aneddoti quotidiani a riflessioni sulla precarietà, l’amore, la burocrazia e la società dei ruoli.
«Il manoscritto non risparmia nessuno, nemmeno me stessa», racconta l’autrice. «Prendo di mira tanto la prosopopea di chi prova a recintare la poesia in schemi polverosi, quanto la superficialità di chi la riduce a posa estetica. È una ribellione scritta in versi.»

Uno sguardo femminile e politico

Elemento centrale della scrittura di D’Abbicco è lo sguardo autoriale femminile:
«Dopo secoli in cui la realtà è stata raccontata solo dagli uomini, voglio rappresentarla da donna, con il mio linguaggio, senza farmi condizionare dallo sguardo maschile dominante. Parlo di corpi maschili, di desiderio femminile, e uso il femminile sovraesteso. Le donne devono riappropriarsi del loro orgoglio e del loro racconto.»

“A te, che non ami leggere”

Il libro si chiude con una poesia dedicata a chi “non ama leggere”, una dichiarazione d’intenti che rovescia il senso stesso dell’invito alla poesia:

“Ehi tu, mi senti? / Leggerai il mio nuovo libro / prima o poi? / … / tanto sono tutti tentativi / di arrivarti”.

«Credo che anche chi non legge possa amare la poesia, se questa riesce a parlargli in modo diretto, sincero, senza costruzioni. La poesia vive solo se trova orecchie, non scaffali.»

Chi è Beatrice D’Abbicco

Beatrice D’Abbicco è autrice, artista e attivista. Ha fondato il collettivo di ricerca “Anomala” e ha ideato progetti come “Oltre l’8 marzo” e “Poetry Experience”, che uniscono poesia, arte e impegno civile. Ha scritto per testate e riviste accademiche, tra cui In.Genere, con l’articolo “Essere Bella Baxter”.
Da sempre impegnata sui temi della parità di genere e contro la violenza sulle donne, considera la poesia un atto politico:
«L’artista e l’attivista, per me, sono figure sovrapponibili. Entrambe mosse da un desiderio di libertà personale e collettivo. Del resto, il personale è poetico.»