Agroalimentare, "nei negoziati Ttip scompaiono le produzioni certificate pugliesi"

BARI - Il TTIP, l’accordo di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione europea è vicino al naufragio, stando almeno a ciò che sostiene la Francia che ritiene impossibile concludere l’accordo entro fine 2016. Un concetto ribadito anche dallo stesso Carlo Calenda secondo cui “salta perché siamo arrivati troppo lunghi sulla negoziazione”.

Se secondo il segretario al Commercio francese Matthias Fekl, le parti sono distanti sull’apertura del mercato degli appalti pubblici, sulla denominazione d’origine e sui tribunali privati, un precedente che sancisce “la morte della politica commerciale dell’Ue” stabilendo “un passo indietro nella costruzione europea” a detta del neo-ministro italiano dello Sviluppo economico è la decisione presa a Bruxelles, su pressioni di Francia e Germania, di estendere la ratifica dell’accordo CETA con il Canada anche ai 28 parlamenti nazionali. Una presa di posizione che potrebbe incidere pesantemente sul 14mo round negoziale dell’accordo Ue-Usa, che si terrà tra l’11 e il 15 luglio prossimi. Se da un lato vi sono le prime soddisfazioni dei movimenti anti-TTIP, dall’altro non cessano le preoccupazioni per la tutela oltreoceano delle produzioni agroalimentari italiane di qualità.

“Per la protezione dei nostri prodotti certificati a marchio Dop e Igp non possiamo cedere a compromessi – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Occorre tenere alta la guardia in particolare rispetto al TTIP, un’operazione gigantesca che va molto al di là della creazione di un’area di libero scambio. Nell’elenco proposto dall’Unione europea delle indicazioni geografiche protette da inserire nel trattato transatlantico mancano numerose eccellenze italiane. Nonostante i nostri ammonimenti degli ultimi anni – continua L’Abbate (M5S) – e nonostante i facili entusiasmi di De Castro (europarlamentare Pd della Commissione Agricoltura), tra i riconoscimenti della Puglia sono stati inseriti solamente la Mozzarella di Bufala Campana, che vede nel foggiano lo 0,6% circa di tutta la sua produzione nazionale, e l’Olio Terra di Bari. Paradossalmente, proprio quell’extravergine di oliva su cui ho presentato sia una risoluzione sia una interrogazione parlamentare dato che, con le storture normative redatte dallo stesso De Castro all’epoca ministro dell’Agricoltura, rischia di perdere incredibilmente il marchio Dop. Il tutto nel silenzio e nel disinteresse della Regione Puglia che quando si tratta di lavorare e di fare i fatti si dimostra sempre assente. Se questo elenco sarà approvato – prosegue il capogruppo M5S in Commissione Agricoltura – si creerà un danno notevole per numerose produzioni locali. Danno che va ad aggiungersi a quello, devastante, già provocato dalle sanzioni imposte alla Federazione Russa. Con il PD che segue pedissequamente le decisioni delle lobbies europee, risulta strano comprendere lo stupore per decisioni come quella del popolo della Gran Bretagna di uscire da una Ue che non difende gli interessi dei singoli Stati membri. Per quanto riguarda il TTIP, dunque – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – mi sembra logico che a queste condizioni svantaggiose l’accordo Ue-Usa non debba essere chiuso, come del resto ripetiamo da anni oramai”.

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