Nodo ferroviario di Bari a rischio. Vendola attacca il governo Monti
«Pensavamo che questo governo aprisse una fase nuova di attenzione verso il sud, invece i primi segni vanno in tutt’altra direzione» ha tuonato il presidente Nichi Vendola che con stupore ha appreso la notizia nella sede del Cipe. «Solo queste infrastrutture possono riscattare la Puglia e il Mezzogiorno dall’isolamento che si abbatte sulla mobilità delle persone e delle merci» ha continuato Vendola, decisamente seccato dall’ennesima scelta di preferire il finanziamento delle linee ad Alta velocità Milano-Genova e Treviglio-Brescia.
Ma, quasi in tempo reale, una nota della segreteria del ministro alla Coesione Territoriale Fabrizio Barca rassicurava il presidente pugliese promettendo di rivedere il progetto nella partita più generale della riorganizzazione dei fondi Fas.
La mossa del neo ministro ha tranquillizzato solo parzialmente Vendola che resta ugualmente preoccupato poiché è evidente come «la lista delle opere da finanziare sarà definita solo dopo una complessiva operazione di accertamento e istruttoria» preludendo a «tempi lunghi ed estenuanti».
In bilico resta, quindi, il finanziamento del nodo ferroviario di Bari: «qualsiasi ulteriore ritardo è inaccettabile e fuori luogo dal momento che l’approvazione di questa opera costituiva per noi un dato acquisito e certo».