Saldi estivi 2025, boom di pre-sconti: 6,5 milioni di italiani hanno già acquistato prima del via ufficiale del 5 luglio


BARI
– I saldi estivi del 2025 inizieranno ufficialmente il 5 luglio, ma per milioni di italiani la caccia agli sconti è già iniziata da tempo. Secondo un’indagine Fismo Confesercenti/Ipsos, sono oltre 6,5 milioni i consumatori che hanno già fatto acquisti scontati, per un giro d’affari stimato in circa 700 milioni di euro prima della partenza ufficiale delle vendite di fine stagione.

Un fenomeno sempre più diffuso che mette in discussione la validità delle attuali regole commerciali. A farla da padrone sono promozioni anticipate, sconti via web, offerte social e pre-saldi, che di fatto svuotano di significato la data stabilita dalle normative regionali.

Un “mercato parallelo” da centinaia di milioni

Dallo studio emerge che oltre la metà degli italiani (52%) ha ricevuto proposte commerciali scontate: il 18% ha approfittato delle offerte, mentre il 34% le ha ignorate. Solo il 45% dichiara di non aver ricevuto alcuna comunicazione promozionale.

A livello demografico, i giovani tra i 18 e i 34 anni sono i più attivi nei pre-saldi (22%), seguiti dagli adulti tra i 35 e i 65 anni (17%). Le donne risultano leggermente più propense agli acquisti anticipati (20% contro il 17% degli uomini). La tendenza si conferma uniforme sul piano geografico: 19% di acquirenti anticipati sia al Nord che al Sud, 17% al Centro.

Campobasso (Fismo Confesercenti): “Servono nuove regole, soprattutto sul web”

“Negli ultimi anni le strategie per anticipare la concorrenza si sono moltiplicate, creando un mercato parallelo che sfugge spesso ai controlli”, commenta Benny Campobasso, presidente di Fismo Confesercenti. “Va distinta la prassi legittima dei pre-saldi su invito, dalle promozioni pubbliche anticipate che violano apertamente le normative di molte regioni”.

Secondo Campobasso, è il canale digitale il vero terreno di battaglia: “Sul web e sui social assistiamo a un vero e proprio far west promozionale, senza controlli né trasparenza, dove spesso manca l’indicazione del prezzo originale. È urgente un intervento normativo per regolamentare questo spazio grigio che vale centinaia di milioni di euro e mettere tutti, consumatori e imprese, nelle stesse condizioni”.

Con quindici regioni italiane (più la provincia autonoma di Bolzano) che vietano esplicitamente vendite promozionali nei giorni precedenti ai saldi, la richiesta di regole chiare e uniformi – anche a livello digitale – si fa sempre più pressante.