Ilva sotto sequestro: operai occupano Municipio. Il pg: non c'era alternativa
(GUARDA IL VIDEO). E' stato confermato lo sciopero ad oltranza nell'assemblea dei lavoratori che si e' tenuta stamani nello stabilimento Ilva di Taranto. I sindacalisti di categoria hanno sottolineato nei loro interventi la necessita' di sollecitare un intervento del premier Mario Monti sulla vicenda.E' stato fissato anche uno sciopero di 24 ore con assemblea pubblica dalle 7 del 2 agosto, il giorno prima dell'udienza in cui il tribunale del riesame esaminerà il ricorso dell'azienda contro il provvedimento di sequestro e l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di otto tra dirigenti ed ex dirigenti dell'Ilva.
All'assemblea hanno partecipato i segretari generali di Uilm, Fiom e Fim, Rocco Palombella, Maurizio Landini e Marco Bentivoglio. Centinaia di lavoratori hanno inoltre bloccato le strade statali 100 e 106.
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Alcune decine di lavoratori dell'Ilva hanno occupato la sede del Municipio di Taranto. E' questa una delle manifestazioni di protesta che i dipendenti dell'Ilva di Taranto stanno mettendo in atto in difesa del loro posto di lavoro in seguito al provvedimento di sequestro degli impianti da parte della magistratura. Restano i presidi in corrispondenza delle vie d'accesso alla citta' e il blocco del ponte girevole.
"E' un provvedimento estremamente sofferto e la sofferenza si coglie in ogni rigo". Lo ha detto il procuratore generale di Lecce, Giuseppe Vignola, illustrando in una conferenza stampa a Taranto il decreto di sequestro di sei impianti dell'area a caldo dell'Ilva e quello di arresto di otto persone. Alla conferenza stampa partecipano anche il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, il sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Lecce-sezione di Taranto, Ciro Saltalamacchia, magistrati del pool di tutela ambientale della Procura di Taranto e i vertici dei carabinieri del comando provinciale di Taranto e del Noe di Lecce.
"Il lavoro dei periti è stato ineccepibile: non c'era altra strada se non il sequestro, non c'era possibilità di adottare altri provvedimenti". Ha sottolineato il pg di Lecce. L'Ilva "mentre di giorno rispettava le prescrizioni imposte, di notte le violava", e questo "é confermato da rilievi fotografici eseguiti per 40 giorni nel corso dell'inchiesta". Vignola ha aggiunto che "l'azienda non può fare una 'imbiancata' o interventi di facciata".
E' stata fissata intanto al 3 agosto l'udienza del Tribunale del Riesame sul provvedimento del gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco che ha disposto gli arresti domiciliari per otto dirigenti ed ex dirigenti dell'Ilva e ha sequestrato gli impianti piu' importanti nell'ambito dell'inchiesta sul presunto inquinamento ambientale dello stabilimento siderurgico.
Il collegio e' presieduto da Antonio Morelli. Entro cinque giorni dovrebbe svolgersi anche l'interrogatorio di garanzia degli otto dirigenti finiti agli arresti domiciliari. Le due procedure quelle degli interrogatori davanti al gip e l'udienza del Riesame viaggiano su binari diversi, "prescindono uno dall'altro", spiega all'ADNKRONOS il procuratore capo Franco Sebastio.
Alcune decine di lavoratori dell'Ilva hanno occupato la sede del Municipio di Taranto. E' questa una delle manifestazioni di protesta che i dipendenti dell'Ilva di Taranto stanno mettendo in atto in difesa del loro posto di lavoro in seguito al provvedimento di sequestro degli impianti da parte della magistratura. Restano i presidi in corrispondenza delle vie d'accesso alla citta' e il blocco del ponte girevole.
"E' un provvedimento estremamente sofferto e la sofferenza si coglie in ogni rigo". Lo ha detto il procuratore generale di Lecce, Giuseppe Vignola, illustrando in una conferenza stampa a Taranto il decreto di sequestro di sei impianti dell'area a caldo dell'Ilva e quello di arresto di otto persone. Alla conferenza stampa partecipano anche il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, il sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Lecce-sezione di Taranto, Ciro Saltalamacchia, magistrati del pool di tutela ambientale della Procura di Taranto e i vertici dei carabinieri del comando provinciale di Taranto e del Noe di Lecce.
"Il lavoro dei periti è stato ineccepibile: non c'era altra strada se non il sequestro, non c'era possibilità di adottare altri provvedimenti". Ha sottolineato il pg di Lecce. L'Ilva "mentre di giorno rispettava le prescrizioni imposte, di notte le violava", e questo "é confermato da rilievi fotografici eseguiti per 40 giorni nel corso dell'inchiesta". Vignola ha aggiunto che "l'azienda non può fare una 'imbiancata' o interventi di facciata".
E' stata fissata intanto al 3 agosto l'udienza del Tribunale del Riesame sul provvedimento del gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco che ha disposto gli arresti domiciliari per otto dirigenti ed ex dirigenti dell'Ilva e ha sequestrato gli impianti piu' importanti nell'ambito dell'inchiesta sul presunto inquinamento ambientale dello stabilimento siderurgico.
Il collegio e' presieduto da Antonio Morelli. Entro cinque giorni dovrebbe svolgersi anche l'interrogatorio di garanzia degli otto dirigenti finiti agli arresti domiciliari. Le due procedure quelle degli interrogatori davanti al gip e l'udienza del Riesame viaggiano su binari diversi, "prescindono uno dall'altro", spiega all'ADNKRONOS il procuratore capo Franco Sebastio.
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I circa 8.000 lavoratori dell'Ilva stanno protestando per il provvedimento di sequestro degli impianti dell'area a caldo, che avrebbe pesanti conseguenze dal punto di vista occupazionale, hanno bloccato la statale 106 jonica Taranto-Reggio Calabria, la statale 100 Taranto-Bari e i due ingressi alla citta' di Taranto: la citta' vecchia e il ponte Punta Penna. Una delegazione di sindacalisti e lavoratori sta incontrando il prefetto di Taranto Claudio Sammartino.
Sono intanto 8 gli indagati, tra dirigenti ed ex dirigenti della fabbrica, per i quali il gip Patrizia Todisco ha disposto gli arresti domiciliari. Cinque di questi erano già inquisiti e avevano nominato propri consulenti nell'ambito dell'incidente probatorio. I provvedimenti sono stati firmati ma non ancora notificati. Gli arresti riguardano il patron Emilio Riva, presidente dell'Ilva Spa fino al maggio 2010, il figlio Nicola Riva, che gli è succeduto nella carica e si è dimesso un paio di settimane fa, l'ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, il dirigente capo dell'area del reparto cokerie, Ivan Di Maggio, il responsabile dell'area agglomerato, Angelo Cavallo. La misura cautelare, però riguarderebbe anche altri tre dirigenti.
C'E' L'ACCORDO. CLINI, 336 MLN DI INTERVENTI - Le risorse per "interventi urgenti di riqualificazione ambientale" a Taranto saranno pari a "un importo complessivo di 336 milioni di euro". Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini spiegando i contenuti del protocollo d'intesa firmato oggi al ministero. L'accordo prevede una "cabina di regia" presieduta dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
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Sono intanto 8 gli indagati, tra dirigenti ed ex dirigenti della fabbrica, per i quali il gip Patrizia Todisco ha disposto gli arresti domiciliari. Cinque di questi erano già inquisiti e avevano nominato propri consulenti nell'ambito dell'incidente probatorio. I provvedimenti sono stati firmati ma non ancora notificati. Gli arresti riguardano il patron Emilio Riva, presidente dell'Ilva Spa fino al maggio 2010, il figlio Nicola Riva, che gli è succeduto nella carica e si è dimesso un paio di settimane fa, l'ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, il dirigente capo dell'area del reparto cokerie, Ivan Di Maggio, il responsabile dell'area agglomerato, Angelo Cavallo. La misura cautelare, però riguarderebbe anche altri tre dirigenti.
C'E' L'ACCORDO. CLINI, 336 MLN DI INTERVENTI - Le risorse per "interventi urgenti di riqualificazione ambientale" a Taranto saranno pari a "un importo complessivo di 336 milioni di euro". Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini spiegando i contenuti del protocollo d'intesa firmato oggi al ministero. L'accordo prevede una "cabina di regia" presieduta dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
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BLOCCATE STATALI E ACCESSI CITTA' - I circa 8.000 lavoratori dell'Ilva che stanno protestando per il provvedimento di sequestro degli impianti dell'area a caldo, che avrebbe pesanti conseguenze dal punto di vista occupazionale, hanno bloccato la statale 106 jonica Taranto-Reggio Calabria, la statale 100 Taranto-Bari e i due ingressi alla citta' di Taranto: la citta' vecchia e il ponte Punta Penna. Una delegazione di sindacalisti e lavoratori sta incontrando il prefetto di Taranto Claudio Sammartino.
SEQUESTRATE 6 AREE - Sono in corso ma non si sono ancora concluse le operazioni di sequestro, senza facolta' d'uso, delle aree dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto interessate dal provvedimento del gip del Tribunale della citta' jonica Patrizia Todisco nell'ambito dell'inchiesta della Procura per presunto inquinamento ambientale. Le operazioni vengono svolte dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce. Le aree interessate sono i parchi minerali, le cokerie, l'area agglomerazione, gli altiforni, le acciaierie e l'area gestione dei materiali ferrosi.
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